L’isolamento forzato non poteva proprio scompaginare i piani di una delle mostre più attese del 2020.
E in effetti la riprogrammazione della rassegna Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura a Palazzo Tarasconi di Parma, tra il 19 settembre e il 30 maggio 2021 – prevista inizialmente da aprile a dicembre di quest’anno – sarà l’omaggio più bello che il binomio artistico merita. L’esposizione, allestita presso il centrale palazzo ducale cinquecentesco, riscoperto da un recente e articolato restauro che ne ha riportato in vita tra i vari tesori, pitture affrescate del tardo Cinquecento attribuite a Cesare Baglione, è una celebrazione dell’amore per la natura che accomuna la produzione dei due artisti, anche se in campi separati.
Attivi in periodi diversi, hanno trovato nell’ambiente una fonte d’ispirazione e interesse indubbia. Impossibile non associare la pittura di Antonio Ligabue a scenari costellati da figure animali, che si ritrovano nei titoli delle composizioni. In mostra si possono apprezzare 83 dipinti e 4 sculture del maestro post-espressionista di Gualtieri. Dal canto suo Vitaloni, nato due anni dopo la morte di Ligabue, nel 1967, interpreta il tema dal punto di vista scultoreo, attraverso 15 opere plastiche.

Naturalmente, se si pensa Ligabue, non si può non fare riferimento ai numerosi e originali autoritratti, che andranno quindi ad arricchire l’allestimento, rappresentando una piccola digressione sul tema. Il risultato è di fatto una mostra tematica, impreziosita dalla cornice in cui è organizzata, il nuovo spazio espositivo interrato di Palazzo Tarasconi. Un evento che, così come ripensato, promette grandi numeri, nonostante la comprensibile preoccupazione del momento.
L’esposizione, ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, promossa dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, è inserita nel calendario d’iniziative di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
