Alle Officine Saffi è in corso il progetto alternativo The Evolution of Things, un’insolita riflessione sulle proprietà transitorie dell’argilla.
Attraverso una doppia mostra personale – dal 9 giugno al 30 settembre – la galleria milanese rivela alcune qualità particolari e non sempre facili da notare di questo materiale. L’artista cinese Yewen Dong mette sotto la lente il carattere di provvisorietà e indeterminazione delle opere in argilla. Una riflessione sull’incertezza che ben si concilia con il periodo che stiamo vivendo, anche se la mostra trae le sue radici prima del lockdown.
Nei suoi lavori, Dong mescola l’argilla alla pittura ad olio, creando grandi composizioni parietali in cui l’aspetto geometrico dialoga con la natura viva della materia. L’essenza della sua opera è quindi ben sintetizzata in February, una creazione provvisoria realizzata all’inizio di quest’anno e in continua trasformazione, poiché l’argilla è terra pura, applicata cioè senza alcun addensante e quindi reagisce al contatto con l’ambiente e l’aria.

Nel paesaggio pittorico e provvisorio di Dong si inseriscono le singolari ideazioni di Johannes Nagel. Tedesco, classe “79, dà vita a dei simil-vasi in porcellana, che in realtà cercano di confondere le aspettative della ceramica. Densi di tagli, fori, colature ed altri elementi provvisori, danno chiaramente l’idea di prodotti non finiti che si ribellano al concetto di perfezione.
A volte sembra quindi di osservare dei vasi, altre volte delle rovine o formazioni geologiche. Le due concezioni dell’impiego di argilla convergono pertanto verso la logica di un indefinito in continuo mutamento.
Info
9 giugno-30 settembre
Officine Saffi, via Aurelio Saffi 7 – Milano
Lunedì-Venerdì, ore 10- 13, 14-18.30; sabato, 11-18
