La corsa per la salvaguardia dell’inestimabile patrimonio di codici del deserto della Mauritania passa da Villa Borromeo d’Adda di Arcore. Proprio qui, in questi weekend d’autunno ci si può immergere nelle pagine sgualcite dei manoscritti delle affascinanti “villes anciennes”, le storiche biblioteche delle città medievali di Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oulata, da alcuni decenni caduti in uno stato di salute preoccupante.
Fortuna vuole che qualche interessato a salvaguardarne il destino ancora ci sia. Il valore enorme di questi manoscritti risiede tutto nell’importante contenuto conservato: religioso, giuridico, matematico, medico, astronomico e filosofico, e ricavato per lo più dalle culture locali e orientali. Il fotoreportage visibile al piano inferiore della villa arcorese nella mostra Parole di sabbia, realizzato dai coniugi Maurizio e Mirian Fantoni Minnella in queste terre sempre più sole, cerca quindi di spiegare il rischio di perdita inaudita a cui stiamo andando incontro. Questi secolari custodi di sapere antico che svaria sui fronti della conoscenza più disparati, si trovano ora a resistere ad un degrado che sta diventando via via più opprimente.
E il motivo non è unico, ma da ricondurre a più fattori ambientali con diverse sfumature. Sicuramente sulla loro condizione di graduale degrado influisce lo spopolamento sempre maggiore di queste zone del Sahara a vantaggio di aree più idonee per la creazione di insediamenti umani, percui mancano risorse umane in grado di tutelare questi beni. Così come va tenuta presente la progressiva scomparsa delle tratte carovaniere dei commercianti che un tempo mantenevano in un circuito attivo questi codici. E poi c’è il clima desertico, e la sabbia innanzitutto, che non favorisce certo una conservazione ottimale, a cui si somma l’incidenza negativa degli insetti. Appare quindi chiaro come le città carovaniere protette dall’UNESCO che dall’anno 1000 d. C. in avanti hanno iniziato a fiorire grazie alla proliferazione di numerose collezioni private di antichi manoscritti, si trovino ad affrontare la loro sfida più difficile, quella della sopravvivenza. Quotidianamente tecnici specializzati nella conservazione del patrimonio culturale sono comunque impegnati nella tutela dei tomi e delle pagine, a fronte di una missione di salvaguardia riconosciuta che ha iniziato a prendere forma negli anni “90.
Maurizio e Mirian Fantoni Minnella, documentaristi specializzati nei generi di fotoreportage sociale e culturale, fino al 1° novembre portano allora l’attenzione sul rischio concreto di perdita di una fetta di cultura del mondo, attraverso un lavoro di campo molto importante durato oltre un mese. Un lavoro prezioso patrocinato dall’UNESCO e condotto in alcune di queste realtà mauritane in pericolo, tra Chinguetti e Ouadane, due delle città con la maggior concentrazione di questi “reperti”, che assieme contano 32 biblioteche antiche in pericolo. Immagini che raccontano la difficoltà dell’imponente operazione di salvataggio. Alla mostra sono legati alcuni appuntamenti collaterali interessanti per approfondire il discorso: il 24 ottobre la proiezione e il dibattito sul documentario Libri di Sabbia realizzato da Maurizio Fantoni Minnella; il 30 ottobre la conferenza La scoperta dell’Africa Occidentale e i primi esploratori italici a cura dell’Associazione Gaetano Osculati (organizzatrice della mostra) e intervento speciale del dr. Stefano Malatesta (Società Geografica Italiana).
Info
Parole di sabbia
18 ottobre-1 novembre Sabato e domenica, ore 9.30-12.30; 15-19.
Ingressi liberi e contingentati
Informazioni associazioneosculati@gmail.com.