Il rilancio della Villa Reale e del patrimonio culturale brianzolo.
Una sfida ambiziosa quella raccolta dai relatori dell’incontro di martedì 19 nell’ex residenza regale. Presente una schiera di figure istituzionali di primissimo ordine, del territorio e a livello nazionale, per un evento organizzato dalla Camera di Commercio Milano-Monza-Lodi insieme alla Triennale di Milano e alla Reggia di Monza.
Una decina gli interventi prestigiosi, che hanno chiamato in causa gli addetti ai lavori dell’ambito culturale a vario livello per il classico saluto istituzionale. In fondo all’evento, hanno relazionato brevemente i rispettivi progetti, i rappresentanti dei gruppi che hanno partecipato ad un concorso internazionale di idee, lanciato a luglio dalla Triennale di Milano per rigenerare la Villa Reale.
Ad aprire il “giro”, Carlo Sangalli, numero uno della Camera di Commercio che comprende anche Monza, che ha snocciolato i numeri di un contesto, quello monzese, in costante trend positivo per quanto riguarda l’attrattività culturale. E che nel 2018, solo per segnalare un dato indicativo, ha registrato un +12mila visitatori rispetto al 2017, di cui un terzo stranieri.
Analisi dei dati condivisa e rafforzata dal padrone di casa Dario Allevi, nella doppia veste di sindaco di Monza e presidente del Consorzio Villa Reale. Il primo cittadino ha sottolineato gli ulteriori margini di miglioramento potenziali, in termini di appetibilità del complesso della Villa, in cui autodromo – che nel 2022 taglia il centenario della sua gloriosa storia – e parco devono necessariamente convivere.
E un modo per valorizzare questo hub turistico dalle importanti possibilità è anche dato dal collegamento che lo renderebbe ulteriormente appetibile in termini di mobilità: quello con la Metropolitana di Milano, linea lilla M5, sbloccato proprio il mese scorso con la concessione di 900 milioni statali, per un’opera dal valore complessivo di circa 1 miliardo e mezzo.
A tracciare un bilancio del patrimonio monzese, di quello già espresso e di quello ancora esprimibile, anche Christian Malangone, direttore generale comune Milano, Andrea Dell’Orto, vicepresidente Assolombarda e presidente del presidio territoriale Monza Brianza, Stefano Bruno Galli, assessore all’autonomia e cultura Regione Lombardia, Luca Rinaldi, soprintendente archeologia belle arti paesaggio lombardia occidentale. Insomma, da diverse prospettive, tutte autorevoli, è emerso un quadro generale che fa ben sperare per il polo culturale monzese e tutto il sistema brianzolo. Non bisogna però dimenticare che qualcosa si sta già facendo con il bando di Triennale Milano lanciato in estate e che ha decretato cinque progetti vincitori.
In chiusura, i rappresentanti dei cinque prospetti, hanno quindi presentato brevemente le linee dei loro lavori, introdotti dall’architetto Stefano Boeri, patron della Triennale di Milano. Tra loro, c’è chi ha in mente di innovare il sito monzese attraverso un’app della realtà aumentata, tramite anche il coinvolgimento della comunità. Chi lo vorrebbe invece trasformare in un Centro Internazionale per la Cultura del Verde, grazie all’esistente Scuola Agraria Parco Monza, e con il sogno di rendere l’autodromo un centro di ricerca della mobilità verde.
Originale la proposta di un sistema di attività sportive e ludiche legate al mondo dei giovani. O quella di un luogo che possa diventare l’hub, il punto di riferimento di una rete di Ville della Brianza (più di 500) e della Lombardia. O ancora, un “vivaio per le idee”, tra cui quello di realizzarvi dei laboratori per restauratori. Insomma tante idee già in circolo per dare ulteriore lustro ad un sito culturale già ben quotato.
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