L’arte di strada del mondo svela il suo volto urbano anche online.
L’inusuale tendenza culturale underground degli ultimi tre decenni si può ammirare infatti su Google Arts & Culture. La piattaforma internazionale dell’arte “mobile”, oltre all’arte dei musei convenzionali, mette a disposizione dei suoi utenti un’apposita sezione dedicata alla street art.
Un’espressione artistica che, in alcuni contesti, come Buenos Aires, dove la moda è fiorita negli anni della crisi di inizio millennio, è arrivata a conoscere un successo e una dignità importanti, sostenute anche a livello politico ed istituzionalizzata.
Ma sono svariate le modalità con cui quest’arte sotterranea si mostra al pubblico, e non mancano nemmeno le attività collaterali connesse al suo apprendimento. Vedere per esempio il caso di Covilha, città del Portogallo che organizza, oltre ad un rinomato festival, anche workshop urbani per Over 65, per mantenere l’allenamento mentale attraverso l’uso creativo della bomboletta.
A questo proposito, anche l’Italia organizza annualmente il suo annuale festival, ai Giardini Naxos di Messina, che dopo due decenni può dirsi un punto fermo nel panorama del movimento.
Sulla piattaforma è inoltre possibile entrare e lasciarsi trasportare dai colori dei “quadri urbani” del mago della street art, Bansky, osservando le sue famose creazioni, compresa la celebre serie di Bristol, città natale dell’eclettico writer.
La panoramica sulla tendenza d’arte contemporanea eversiva è davvero ricca, includendo varie modalità d’esecuzione, compresi modelli realizzati con l’ausilio degli stencil.
E come l’arte museale, in alcune realtà con il tempo l’arte urbana ha acquisito tanta fama e apprezzamento da richiedere la creazione di veri e propri musei a cielo aperto, come il MOPA (Museum of Public Art) di Baton Rouge in Luoisiana. Museo simbolo di un tentativo di riscatto da parte di una società locale, per diversi motivi fragile.
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