La Bassa Bresciana e il territorio del Garda è un’area contrassegnata, per motivi storici, dalla presenza sparsa di diversi castelli, molti dei quali ben conservati.
Tra i più recenti esempi si annovera la rocca di Montichiari, conosciuta anche come rocca Bonoris, che affonda le sue radici nel medioevo, intorno all’anno mille. Le origini del primo maniero della città sono purtroppo nebulose. Si sa che accrebbe la propria importanza nel XII secolo, quando Montichiari rappresentava il centro del feudo rurale dei conti Longhi, che comprendeva diversi territori del mantovano e del bresciano. Furono proprio i conti Longhi a dare vita al comune di Montichiari.
Alla metà del XIII secolo il castello fu abbattuto per volere di Brescia e i ruderi della rocca rimasero desolatamente lì fino alla fine del XIX secolo, quando il conte Gaetano Bonoris rilevò l’area dal comune, per erigervi l’attuale costruzione con i resti dell’originaria rocca abbattuta.
Il nuovo castello, di gusto romantico, è arricchito dagli affreschi di Giuseppe Rollini, copiati da quelli dei castelli piemontesi del XV secolo. Ulteriormente valorizzato dal mobilio e dall’arredo di Carlo Alboretti, che prendono ispirazione nell’aspetto da quelli del castello aostano di Fenis.
La “rinata” rocca, completata all’inizio del ‘900 e giunta fino a noi, è circondata da un rigoglioso giardino con numerose essenze arboree, e in armonia con l’edificio. La vegetazione, che comprende anche boscaglia e un giardino all’italiana, ne suggerisce un’immagine fiabesca e lo separa dal caos e dal traffico cittadino. Il castello è contrassegnato dal caratteristico mastio a pianta circolare. Nello spazio interno, oltre l’ingresso, si colloca un cortile con le balconate in legno e le pareti affrescate. A rapire lo sguardo del visitatore, appena dentro il cortile, è la raffigurazione centrale del martire San Giorgio sul bianco destriero, che, secondo la leggenda, colpisce a morte il drago salvando la vita della bella principessa figlia del re di Silene.
Diversi gli ambienti interessanti al suo interno, da visitare e apprezzare anche in modalità virtuale, dalla sala baronale, alla sala delle armi con ricca collezione, alla raffinata ed essenziale cappella gentilizia. Il castello è di proprietà del comune che lo utilizza per eventi e manifestazioni, e normalmente visitabile.
Stupendo😍
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