Apertura senza l’effetto sperato per una mostra invece di richiamo per il settore archeologico.
È partita senza cerimonia e con tutte le disposizioni per la sicurezza previste dalla Fase 2 dell’emergenza, la rassegna spirituale e concettuale prodotta e organizzata dal Civico Museo Archeologico di Milano Sotto il cielo di Nut, naturale continuazione del Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon Real Experience, fino al 14 giugno ancora visitabile a Palazzo Reale.
Una mostra che ha “scomodato” i principali musei nazionali legati al mondo dell’aldilà nella civiltà egizia. Museo Egizio di Torino, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Civico Archeologico di Bologna, Civico Museo di Antichità “J.J.Winckelmann” di Trieste, Museo di Archeologia dell’Università di Pavia. Va da sè che le vetrine espositive brulichino di corredi funerari, vasi canopi, statue votive, faience, rilievi votivi, come risaputo, tutti compagni di viaggio del defunto nell’oltretomba.
Le quattro sezioni esplicative analizzano in profondità altrettanti aspetti di un mondo che non stanca mai di sorprendere, per la quantità di nuove informazioni che è in grado di offrire ad ogni occasione utile. Il percorso inizia con la descrizione degli dei e del cosmo, al principio del quale viene posto Nun, entità primordiale. L’atto della creazione è compiuto da Nut, dea femminile procreatrice del sole, che muore e rinasce dalla sera alla mattina, in un percorso ciclico e infinito.
Da questa teoria quotidiana, che ricalca il processo periodico della vita tipico della cultura egizia, secondo cui dopo la morte la persona rinasce nella forma di una divinità, ha preso vita tutta un’iconografia che si ritrova ad esempio nelle raffigurazioni dei sarcofagi. In mostra si può ammirarne un interessante esempio, insieme alla cassa di inumazione e al corpo mummificato, di un uomo di nome Peftjauauiaset. Nella prima sezione compare anche il primo di una serie di disegni in mostra, firmati da Luigi Vassalli (1812-1887), artista ed egittologo milanese che nell’800 sfruttò i suoi viaggi in Egitto, per riportare in forma colorata le sue conclusioni sulla morte e il viaggio nell’oltretomba egizi, attraverso riprendendo alcune credenze come la rinomata teoria della barca solare.
La seconda sezione quindi “sviscera”, letteralmente, le forme delle divinità del pantheon egizio. Ce n’è davvero una vastità infinita. Oltre alle rappresentazioni antropomorfe, colpisce l’assortimento di forme animali e ibride. Non ci sono solo le concezioni più note, ma spuntano anche anche coccodrilli, serpenti e felini, questi ultimi associati alle divinità femminili. La terza sezione entra poi nel merito della quotidianità della religione vissuta dagli egizi, una quotidiana completamente pervasa dalla spiritualità e con cui l’uomo si deve per forza rapportare. E per farlo ricorre anche alla magia, che nel contesto egizio non possiede quella connotazione negativa con cui viene vista spesso nel mondo occidentale, ed è anzi essa stessa un’entità divina.
L’ultima sezione è l’anello naturale finale di una catena espositiva che vuole sottolineare il destino dell’uomo, chiamato a rinascere sotto le spoglie di una divinità dopo la vita terrena. Sono oltre 150 le opere che aiutano a comprendere e a scoprire in maniera radicale questo universo affascinante, finalmente visibili dopo il lockdown.
Info
Sotto il cielo di Nut – Civico Museo Archeologico Milano
30 maggio-21 giugno
Sabato e domenica, ore 11-18
Prenotazioni solo online qui.
*Conservando il biglietto di una delle due mostre, si ha diritto all’ingresso scontato all’altra presentando il ticket