È un’eresia affermare che Bansky sia il Michelangelo del terzo millennio?
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara la mostra aperta da sabato 30 maggio Un artista chiamato Bansky è impostata con questa base critica estremamente provocatoria, proprio come il re della street art ci ha abituato. Fino al 27 settembre il fenomeno mediatico di Bristol più controverso della scena dell’arte contemporanea, si insedia nel polo museale emiliano con una mostra organizzata dall’associazione Metamorfosi e Ferrara Arte.
Ma, stranezza in linea con il protagonista della rassegna, senza il suo coinvolgimento diretto, di cui però è stato informato il suo ufficio. Da gustare per tutta l’estate ci sono 130 opere originali che comprendono dipinti, serigrafie, stencil, oggetti installativi e memorabilia provenienti da collezioni private, che ripercorrono il primo ventennio del nuovo millennio, in cui Bansky si è prepotentemente issato sulla scena dell’arte con una certa dose di irriverenza, che lo rende un autentico personaggio, oltre che semplice autore.

Il “gioco del falso” che contraddistingue il suo modo di fare arte senza accordi è quindi perfettamente messo in scena con questa mostra, che infatti non è autorizzata. Tra i capolavori del writer più famoso, in visione, sono da ammirare Girl with baloon, Love is in the air, e tra le sculture, l’incredibile Mickey Snake, il Topolino divorato dal serpente, proveniente dall’eclettico parco tematico di Dismaland.
Classici somministrati con indipendenza critica, come “una biografia non autorizzata”, spiegano i curatori dell’evento. Tra le chicche, c’è spazio per un angolo in cui l’arte si fonde con la musica, in cui ammirare le copertine dei dischi graffitati da Bansky, come il recente Migrant child with flare apparso a Venezia. Una mostra di questo calibro in un momento come questo rappresenta un grosso rischio, corso per amore della cultura, come ha ricordato Pietro Folena di Musicamorfosi.
Vedremo allora se i numeri premieranno l’azzardo. La mostra include tutte le misure di sicurezza previste dalle disposizioni Covid sui musei, dal distanziamento sociale alla sanificazione delle mani.
