Non subirà né cancellazione né rinvii l’attesissima mostra dell’anno su Vincent Van Gogh a Padova.
La mostra in programma nell’autunno del 2020 (dal 10 ottobre) alla Cappella degli Scrovegni non verrà infatti depennata dal palinsesto annuale, come si temeva inizialmente. A breve verrà quindi siglato un nuovo accordo tra il comune e la ditta Linea d’ombra di Marco Goldin, con clausole forzatamente modificate e in linea con le disposizioni per la sicurezza da Coronavirus. Un autentico porto sicuro, la scelta di affidarsi allo stesso organizzatore, che tra il 2017 e il 2018 a Vicenza, con la mostra Van Gogh. Tra il cielo ed i campi alla Basilica Palladiana, aveva fatto registrare qualcosa come 443mila presenze.
La rinnovata fiducia nell’affermata realtà trevigiana è un atto più che altro dovuto alla necessità di riprogrammare gli eventi culturali, alla luce delle nuove norme di sicurezza. Lo stesso assessore alla Cultura di Padova, Andrea Colasio, ha messo bene in rilievo il coraggio imprenditoriale di Goldin nell’essersi messo in gioco, con una mostra prevista nel momento in cui gli scienziati teorizzano il ritorno del coronavirus.
Nel merito dei temi dell’evento, non variano i punti fermi della rassegna, che si profila come un cammino temporale attraverso tutta la carriera del pittore olandese, opacizzata in vita dal suo carattere e da vicissitudini avverse, e riesaltata soltanto post mortem. Quindi dal primo periodo, il soggiorno parigino, l’incontro decisivo per i suoi soggetti con il mondo contadino, quindi l’incontro con il mondo e gli esponenti impressionisti e la fase provenzale, prima del ricovero a Saint Remy per problemi mentali.