Bisognerà attendere la fine dell’estate per poter ammirare i capolavori di Marc Chagall a Palazzo Roverella.
Come molti altri centri culturali, anche il fastoso palazzo rinascimentale, sede della pinacoteca comunale di Rovigo, ha dovuto riprogrammare quella che sarà la prima mostra monografica del museo. Dedicata ad una delle icone dell’arte del Novecento, l’esposizione Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà, dal 19 settembre 2020 al 17 gennaio 2021, indaga, attraverso un centinaio di opere su carta, tela, incisioni e acqueforti, l’influenza notevole che la letteratura russa e l’annessa cultura popolare del contesto, ha esercitato sulla sua vasta produzione, anche una volta partito dalla Russia, in America e nel Sud della Francia.

Notevole dunque lo sforzo fatto dall’amministrazione comunale per prolungare il prestito di lavori di questo calibro in Italia, provenienti da musei internazionali quali la Galleria Tretyakov di Mosca, il Museo di Stato Russo di S. Pietroburgo, il Pompidou di Parigi, la Thyssen Bornemisza di Madrid e il Kunstmuseum di Zurigo, e da importanti e storiche collezioni private ed eredi. Sono in tutto oltre 100 le opere in visione tra 70 dipinti su tela e carte, circa 20 tavole riprese dalle immagini di corredo della sua nota autobiografia Ma Vie, e una decina di lavori illustrati a ornamento de Le anime morte di Gogol.
Le sale di Palazzo Roverella ospiteranno molti tra i più grandi capolavori dell’artista, dalla Passeggiata all’Ebreo in rosa a Il Gallo e il Guanto nero. Un affascinante cammino a colori, curato da Claudia Zevi, in mezzo ai temi portanti del suo pensiero, la fede, la morte e la salvezza, le passioni, e tra immagini imbevute del patrimonio culturale russo, galli, capre, violini, rabbini, e a metà fra tradizione e modernità.
