Comincia a montare sempre più seriamente, e in modo paradossale, la preoccupazione da parte delle realtà che gravitano attorno alla Reggia di Monza, per il destino del monumento storico, che di fatto sembra non essere uscito dall’emergenza.
A differenza di altri centri culturali che hanno già messo in moto la ripartenza, il corpo principale della villa è aperto solo per la visita agli appartamenti privati. Molti visitatori se ne saranno senz’altro accorti, anche se difficilmente avranno potuto comprendere le reali motivazioni, che hanno spinto per esempio a tenere chiusa la mostra biennale di Dalì, ancora ferma dopo il lockdown. La verità è che tra il Consorzio che gestisce il complesso e il parco, e Nuova Villa Reale S.p.a., realtà guidata dall’imprenditore Attilio Navarra che della villa è concessionaria, è in atto una guerra di silenzi che nessuno al momento ha convenienza nello sbloccare.
Alla base dello stallo nella programmazione di nuovi eventi, ci sarebbero interessi imprenditoriali, e nel merito, i mancati introiti dell’operatore privato, dal 2011 ad oggi. Un contenzioso che di questo passo rischia di trascinarsi in sede legale, con Nuova Villa Reale che già nel dicembre 2019 aveva presentato un atto di recesso, intimazione e messa in mora, chiedendo al Consorzio un risarcimento di 8milioni e 307mila euro come somme dovute per penali, copertura costi e recupero dell’investimento. E a prevalere alla fine potrebbe verosimilmente essere Nuova Villa Reale, viste le condizioni che erano state fissate nel bando di concessione. Lo stesso soggetto privato in questo momento tiene quindi chiusi gli ambienti che non rendono quanto previsto.
Il Comitato per il parco Antonio Cederna parla di una progettualità da parte degli amministratori comunali succedutisi, finora mancata. Secondo il comitato sarebbe necessaria quindi una nuova visione sul monumento, partendo ad esempio, dal riallestimento degli interni nobili e dalla narrazione delle vicende che ne hanno caratterizzato oltre due secoli di storia. Una possibile nuova base su cui costruire un rinnovato interesse di visitatori provenienti da tutto il mondo, attorno al complesso paesaggistico di Villa e Parco.
Tutto però al momento pare fermo, anche la scelta del nuovo direttore del Consorzio è bloccata dalla situazione paradossale che si è creata, con Pietro Addis che è ancora al suo posto nonostante il mandato sia già scaduto. E a farne le spese sono prima di tutto i visitatori. Per uscire da questo stallo, il comitato ha quindi fatto un appello tutti i soggetti, associazioni, singoli cittadini, affinché si sparga la voce per tutelare questo ingente patrimonio di tutti.