La ricerca tra le forme d’arte più interessanti del panorama contemporaneo del Pirelli HangarBicocca, ad ottobre torna a suggerire nuove idee di percorsi temporanei, dopo lo stop imposto dal momento Covid.
La figura che apre il nuovo ciclo, in autunno, è quella di Chen Zhen (1955-2000). Autore cinese scomparso nel 2000, ha superato il divario tra l’espressività artistica orientale e quella occidentale. Fondamentale in questo oltrepassare concettuale è il suo trasferimento a Parigi nel 1986, con il quale ha arricchito la sua ricerca, approfondendo il rapporto tra spiritualità e moderna cultura capitalista, allacciando così i due mondi.
Si è inoltre distinto per il ricorso ad una personale iconografia del corpo umano, alternando l’uso di diversi materiali, dal legno, terra, acqua, tessuto e vetro, a quello di oggetti di uso quotidiano, come giornali, vestiti, sedie e medicine. Le sue mostre personali sono state presentate nelle più importanti istituzioni di rilievo internazionale, tra cui Rockbund Art Museum di Shanghai, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Palais de Tokyo, il Pac – Padiglione d’arte contemporanea di Milano, il MoMA PS1 di New York, la Serpentine Gallery, Londra e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
La retrospettiva in Pirelli HangarBicocca presenterà quindi, nella rassegna passeggera curata da Vicente Todolì, Short-circuits, dal 15 ottobre al 21 febbraio 2021, un’ampia selezione di installazioni di grande scala realizzate a partire dagli anni Novanta fino alla sua prematura scomparsa. Opere monumentali, fulcro della produzione dell’artista, oggetto di prestito da collezioni private e prestigiose istituzionali internazionali, che riflettono sui principi organici e i processi ciclici che caratterizzano le diverse fasi dell’esistenza umana.