La Dep Art Gallery di Milano guarda oltre la pausa estiva e in vista di settembre rinforza il suo sodalizio professionale con Turi Simeti, tra i più grandi artisti viventi del Novecento. L’occasione utile è la mostra Turi Simeti. Opere 1960-2020.
Una vera antologica del pittore-scultore, che riassume in circa 20 opere oltre mezzo secolo di produzione, rimasta sempre fedele alla ricerca astratta. L’appuntamento alla galleria milanese, con cui l’autore collabora da 7 anni, esalta in particolare i punti cronologici salienti della sua linea evolutiva realizzativa. Vedere ad esempio i collage della serie Composizione (1961) e gli Ovali bianchi (1965), entrambi parte dell’esposizione.
Così come lo snodo stilistico della fine degli anni “60, momento in cui Simeti approda alla regola compositiva che tuttora lo identifica in maniera inequivocabile: quella degli ovali voluminosi inseriti dentro una tela, ripetuti in serie numeriche variabili, e che ne provocano l’estrema tensione.

A quel primo periodo fa riferimento Un ovale grigio (1970), presente nella personale. Ma non mancano come detto ideazioni più recenti, tutti comunque non interpretabili, secondo l’artista, in quanto oggetti derivanti dall’applicazione di un metodo sempre uguale.
Correda la mostra dell’artista di origine siciliana, e da anni attivo nella realtà meneghina, un catalogo bilingue, in italiano e inglese, con apparati bio-bibliografici aggiornati e un testo critico di Demetrio Paparoni. La mostra apre l’8 settembre, contestualmente al MIART 2020 – che quest’anno si terrà in forma ristretta ed esclusivamente digitale – per concludersi il 22 dicembre.
