I muri di Claudio Elli si raccontano alla Domus Art di Vedano

Chi l’ha detto che i muri non si possono raccontare? E che non lo si possa fare proprio con un’espressione artistica “da parete”, che sappia anche emozionare? È quello che da sempre cerca di mettere in atto il caratese Claudio Elli e che dal 10 ottobre si può ammirare, insieme agli ultimi sviluppi sulla sua arte informale “manipolata”, alla Domus Art di Vedano al Lambro.

La galleria di via IV novembre, che in autunno ha riaperto i battenti dopo il lockdown, unisce cultura ai servizi immobiliari, e proprio di recente si è accostata al marchio WS Immobiliare, il prestigioso gruppo monzese che vanta 7 agenzie sul territorio di Monza e della provincia brianzola. A questo proposito, la pittura di Elli, all’insegna del collage e della materia murale viva dalle tonalità stinte, ci potrebbe schiudere un collegamento agevole e diretto con il periodo che viviamo. Ma la novità dell’ultimo capitolo artistico dell’autore riguardo l’apertura a una gamma anche più viva, dove i rossi assumono ora una declinazione più accesa, ci fa venire qualche dubbio.

La sua opera polimaterica deve essere letta infatti come l’interpretazione di una crisi sociale più ampia, di cui l’emergenza in corso non è che l’ultima appendice temporale, nonostante molte delle opere siano nate durante il confinamento forzato. Ma non si provi a cercare forme e oggetti nelle composizioni di Elli, anche perchè si finirebbe per snaturare il senso stesso del genere informale. L’unico approccio possibile alle sue opere originate dal lavoro in solitudine, è quello dello stupore, che nasce da un viaggio nel piacere estetico, fatto di emozioni, di rimandi ai fatti della vita, ma anche di impulsi passionali che assumono energia dalla materia dei pezzi che Elli lavora, manipola e riordina, dando vita a quadri tridimensionali, che ultimamente raggiungono anche discrete dimensioni.

Il suo mai rinnegato focus sui muri è legato all’esperienza e al patrimonio di relazioni, emozioni e memorie stratificate su ogni edificio, che come le rughe del volto fa emergere l’invisibile che si crede perduto tra le pieghe della memoria, il vissuto, raccontando la memoria e l’identità di una città. “Una personale molto interessante perchè mostra un’ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo di Claudio, che seguo sempre con particolare interesse – scrive di lui Alberto Moioli, critico d’arte e direttore dell’Encicopedia dell’Arte – Mi piace l’idea che per la prima volta sia riuscito a presentare opere di maggiori dimensioni senza mai tradire la sua vena poetica. Onore al merito a Emanuela Genovese (responsabile della galleria ndr), sempre molto attenta e sensibile nell’ospitare personaggi di tale spessore creativo e umano”.

Info

Raccontare un’emozione… – Claudio Elli

A cura di Emanuela Genovese e Beatrice Stella Rigamonti

10 ottobre-30 novembre su appuntamento al 348 330 4780.

Domus Art, via IV Novembre (angolo via Tagliamento)

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