Life Electric, una scarica di energia pulita a Como

Coronamento dell’affetto e della stima dei suoi concittadini per il patrimonio che ha rappresentato per l’Italia, Life Electric è l’ultima celebrazione in ordine di tempo che Como dedica ad Alessandro Volta. Indimenticato inventore della pila, per i lariani, a giudicare dai vari attestati d’arte sparsi per la città è anche molto di più. Almeno così dimostrano le presenze in centro dal 1927, anno del centenario della scomparsa del fisico, del Faro di Brunate e del Tempio Voltiano.

Posizionato nel tratto finale della diga foranea, il monumento firmato dall’archistar polacco Daniel Libeskind (1946), affermato esponente del decostruttivismo, si staglia in tutta la sua verticalità e pulizia estetica e formale a poche decine di metri dal lungolago Mafalda di Savoia, attraverso due sinusoidi di quasi 14 metri, legate da uno straordinario gioco ottico di curve e movimento. La scelta di Libeskind conferma una volta di più il suo amore sincero e mai rinnegato per l’Italia, lui che qui ha vissuto per anni e lasciato il segno anche in contesti urbani di ben altro genere, vedere l’edificio che porta il suo nome nel terzetto milanese di skyline Tre Torri.

Inaugurata nel 2015, l’installazione s’inserisce a pieno titolo nella ricerca del suo autore sull’energia, congiungendo vento, aria e acqua. Dimensioni e peso ci parlano di una produzione armonizzata con l’ambiente in cui è situata e di grande poderosità, grazie a ben 29 tonnellate di acciaio e rivestimento di acciaio inossidabile, impreziosite da una livrea dall’aspetto variabile, che nelle giornate serene riflette i raggi solari in maniera diversa a seconda dell’incidenza, generando trame di luce ogni volta inattese e di rara suggestione.

Ma la splendida esecuzione trova una sua valida ragione estetica anche in versione notturna, grazie ai fari sottostanti che illuminano lo spettacolo di linee. Il suo splendore, donato alla città dall’associazione Amici di Como e dal Consorzio Como Turistica, con il sostegno del Comune e vari partner, è sorretto da una struttura subacquea di proporzioni impressionanti, fissa a terra ad una profondità variabile tra i 48 e i 64 metri tramite una fondazione in acciaio, calcestruzzo alleggerito e per getti subacquei, e consolidata con della resina, il tutto in quantità industriali. Un vero e proprio edificio sotto il pelo dell’acqua. La sua maestosità, di fronte a Piazza Cavour, ci ricorda la grandezza e la versatilità dello scienziato, che non fu solo inventore della pila ma anche scopritore del metano, a riprova di un profilo di portata smisurata.

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