L’attenzione per l’ambiente deve passare in certi casi anche da operazioni visivamente impattanti e che colpiscano più facilmente l’occhio pubblico, come quella che a Crema è in dirittura d’arrivo in uno dei punti di passaggio più battuti, grazie all’impulso determinante offerto all’iniziativa dall’amministrazione comunale. La firma sul nuovo murales mangiasmog che ha dato un tocco di vivacità alla stazione ferroviaria, è quella di Valeria Pozzi, decoratrice cremasca con un debole per i progetti sociali, tra gli altri anche a favore della “rigenerazione” dei detenuti in carcere.
Nella sua città ha già realizzato diverse opere, ma l’apporto di quest’ultima in termini di sostenibilità del messaggio, più ancora che per il contenuto, è la vera particolarità del progetto. Insieme ad una squadra di muralisti nell’ultima settimana ha dato vita ad un quadro suddiviso in due aree, nell’hub della stazione – dove presto sorgerà un sottopasso pedonale – che mostra uno scenario di campagna in cui si riconoscono i simboli della cittadina di Crema, dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta al Santuario di Santa Maria della Croce. Il prodotto utilizzato per la creazione di questo “manifesto dell’ambiente” è una vernice in polvere architettonica completamente naturale, chiamata AIrlite, fornita dall’azienda AM Technology.

Si pensi che a livello di incidenza atmosferica, il suo effetto è paragonabile a quello prodotto da una foresta con la stessa metratura. Un piccolo toccasana peraltro in una zona, la stazione, che patisce fisiologicamente molto più di altre l’inquinamento. La stessa decoratrice, decisamente a suo agio con le vernici, confessa di non aver invece un gran feeling con le bombolette proprio per la “carica” inquinante, utilizzate però ancora da una parte rilevante di writer.
Ma quello apparso non è e non sarà un caso isolato di occhio di riguardo per l’ambiente. Infatti il Comune ha già in programma di realizzare un murales all’anno con questo tipo di prodotto in altri spazi della città, che oltre a rispettare l’aria contribuendo a mantenerla pulita, ha tra l’altro un effetto a lunga durata, fino a 30-40 anni, e che ci ricorda senza trovate pubblicitarie l’importanza di salvaguardare il mondo. A completare il lavoro intenso che volge verso la conclusione con gli ultimi ritocchi di colore, è una panchina rossa comparsa il 25 novembre in un angolo della composizione, a confermare una volta di più l’attenzione sociale sempre alta dell’artefice, e aumentando il carico di sensibilizzazione di tutto il manufatto.