Riscoprire la Divina Commedia da una prospettiva inedita, che invoglia a tuffarsi nelle pagine dell’ineguagliabile capolavoro dantesco, facilitando lo sforzo di visualizzare, dalle tavole degli artisti che nei secoli sono stati rapiti dal classico della nostra letteratura, i personaggi che lo hanno reso l’insuperabile opera che oggi tutti dovremmo conoscere. È un grandissimo omaggio quello che la Biblioteca Civica di Verano Brianza, in concerto con il dottor Alberto Moioli, critico d’arte lissonese e direttore dell’Enciclopedia d’Arte Italiana, ha riservato da aprile al patrimonio nostrano di Dante per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte.
Un’occasione d’oro per scoprire alcuni dei tesori che animano i quattro fondi (Monsignor Galbiati, Barzaghi, Masserani e Colombo) che costituiscono l’ossatura del polo culturale brianzolo, già in luce nel territorio per iniziative che superano la classica concezione di biblioteca comunale come spazio di studio, consultazione e prestito, quale è ad esempio la recente e innovativa idea di allestire un parco sculture nel giardino dell’edificio, anch’essa portata avanti in grande sintonia con Moioli. Per celebrare il sommo poeta, invece, il critico ha puntato sulla realizzazione di brevi video di massimo 10 minuti, in cui lo spettatore può entrare con una guida privilegiata nelle pagine illustrate di alcune prestigiose edizioni della Divina Commedia che sottolineano il valore dell’apparato bibliografico dello spazio.

Sono online sul profilo YouTube del Comune di Verano Brianza i primi filmati, girati direttamente all’interno del sito veranese, da cui è possibile farsi un’idea del taglio di approfondimento della miniserie da 6 video, dal linguaggio semplice e accessibile a tutti, assecondando quella che era l’esigenza primaria dell’arte secondo Daverio. Moioli di fatto ci accompagna nelle cantiche, dagli inferi al paradiso passando dal limbo del purgatorio, sfogliando alcuni dei passi più salienti e indimenticabili della pietra miliare, e facendo excursus sugli autori, dal Botticelli a Guttuso, che hanno messo a fuoco con l’arte del loro tempo quei passaggi indelebili del poema, alcuni dedicando anche molti anni a questa produzione “alternativa”. A partire naturalmente dagli incontri diventati veri cult, da quello con Paolo e Francesca a Caronte, Virgilio e Beatrice.
Il focus non evita interessanti sottolineature allo stile degli stessi illustratori delle edizioni custodite dalla moderna biblioteca, come quelle riconoscibili dell’artista francese dell’Ottocento Gustave Dorè, in avvincenti racconti dal sapore documentaristico, che spronano i più sensibili davvero a riprendere in mano un super-classico della formazione delle scuole superiori, per soffermarvisi con un altro spirito.
