Seregno fa scuola, la Street Art finisce al centro della scena

Ravvivare la città sotto i colpi dell’arte urbana, sfruttando i punti di forza e rendendo zone di passaggio abituali anche aree godibili. È la buona pratica che Seregno ha “ufficialmente” eletto fra le opzioni valide per sollecitare l’occhio del cittadino ad alzare lo sguardo, stupirsi, e dare un senso a porzioni urbane, centrali e periferiche, dal potenziale ancora non pienamente espresso. Obiettivo di una politica culturale mirata e attenta dell’amministrazione comunale seregnese, è divenuto in pochi anni il rinnovamento di spazi “normali”, con la conversione in poli portatori di messaggi e di un’estetica dall’impronta futuristica.

Da questo intento programmatico, nell’arco di un biennio (di mezzo si è messo anche il periodo pandemico, che tuttavia non ha bloccato quest’operazione di valorizzazione del paesaggio urbano) sono fioccate esperienze che hanno rimesso al centro degli interessi pubblici di una delle più popolose ex città dell’hinterland milanese, “l’arte del XXI secolo”, spesso con il coinvolgimento di partner privati e di associazioni promotrici dell’arte all’aria aperta, naturalmente autorizzata, fuori da scenari illegali con cui spesso si rapporta l’arte pubblica. Dal 2019 l’interesse a ridare smalto a zone a volte discutibili a livello di decoro, si è tramutato così in occasioni d’oro per portare in città alcuni fra i più quotati interpreti della scena internazionale della Street Art. Cominciando dalla passerella che sormonta lo snodo stradale fondamentale di via allo Stadio: dopo la ristrutturazione del manufatto concordata con l’amministrazione da parte del partner AEB, l’asse nevralgico sociale di interconnessione fra il quartiere Lazzaretto e Piazza Linate ha svoltato definitivamente grazie alle bombolette del collettivo europeo di writer intLV, e tramite tinte fresche e sgargianti, a richiamare lo sforzo dell’operatore di sottoservizi Gelsia, che si è fatto sostenitore attivo del progetto di rilancio di quest’area, rendendola più attrattiva anche per la funzione di collegamento ciclopedonale.

Una parte del murale realizzato dalla crew di giovani interpreti europei della Street Art intLV sulla passerella sopra via allo Stadio

Nel 2020 è stato lo storico Concorso pianistico internazionale Ettore Pozzoli a fungere da pretesto per richiamare in città il writer varesino Andrea “Ravo” Mattoni. Arcinoto in Italia e nel mondo per le equilibrate rivisitazioni di classici dell’arte barocchi, soprattutto caravaggeschi, si è espresso sull’ampia superficie di un muro di un palazzo in via Cavour, con un soggetto ispirato al rinomato concorso locale, ricreando una personale versione de I Musici di Caravaggio. Mentre un fine ancor più marcatamente educativo permea l’iniziativa sostenuta dall’amministrazione comunale tra il 2020 e i primi mesi del 2021, pensata come un libro aperto per bambini, e illustrato nel sottopasso Solferino dallo street artist milanese Sonda – molto considerato nella scena della bomboletta come apripista di una modalità di arte partecipata e condivisa all’aperto di sua invenzione – nell’anniversario della nascita di Gianni Rodari. Il racconto La Freccia Azzurra ha così preso vita sui muri del collegamento pedonale, proprio come i giocattoli della storia, coalizzati nel tentativo di regalare una gioia al piccolo protagonista lasciato mestamente senza regali. Un progetto con cui non poteva non stringersi anche un’intesa con le scuole per approfondire in modo alternativo un punto fermo per la letteratura d’infanzia e dalla fantasia sconfinata come Rodari.

E non si discosta molto dall’idea di celebrare degnamente anniversari culturali di un certo rilievo, il Dante iperrealistico apparso nella primavera 2021 in Piazza Risorgimento, nel 700esimo della morte del sommo poeta, da un’idea dell’amministrazione comunale e dell’associazione Dare un’anima alla città. Il saggio di urban art porta la firma di Neve, riconosciuto nel fondere genere contemporaneo con immagini classiche, giocando con la luce alla stregua del Caravaggio, tuttavia restituendo un’idea del poeta per antonomasia molto distante dal canone iconografico tradizionale.

Questa azione è l’ultimo segnale tangibile della volontà comunale di riportare al centro dell’attenzione una parte importante della città che gravita attorno al municipio e che comprende l’auditorium civico, prossima sede di eventi espositivi pensati per rianimare il programma di eventi culturali. Questo mentre sta fiorendo, con una strategia ben definita, la pinacoteca a cielo aperto seregnese.

Neve, Dante (2021), Seregno – Piazza Risorgimento
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