Intriso di storia e fascino che richiamano in svariati punti della città la splendente pagina viscontea, il lungolago lecchese è un agglomerato di segreti e curiosità che ha il suo centro simbolico e sociale nella inconfondibile piazza Cermenati.
Un richiamo irrinunciabile per i visitatori, oggi punto di aggregazione per lecchesi e turisti, un tempo sede portuale del borgo fortificato. Intorno alla piazza sorgono una serie di poli attrattori che innalzano ulteriormente il livello d’immagine della città. A cominciare, a due passi dalla piazza, dal Palazzo delle Paure, e affacciato anche su piazza XX settembre, eretto in stile neomedievale all’inizio del ‘900, che accoglie la galleria d’arte e l’Osservatorio Alpinistico Lecchese.
Al centro della piazza stessa svetta la figura scultorea di Mario Cermenati, fondatore dei Musei Civici di Villa Belgiojoso. La statua imponente sovrasta in altezza ogni visuale umana possibile. Ma quasi ad ogni angolo c’è modo di aggiungere un pezzetto di storia della città. La Torre Viscontea è la sola testimone rimasta, per esempio, del sistema di mura difensive che circondavano il borgo, demolite nel ‘700 sotto gli Asburgo. Oggi il mastio superstite è location di mostre temporanee.
Tornando al nostro punto di ritrovo ideale, da piazza Cermenati lo sguardo verso sud arriva fino al “ponte vecchio”, il Ponte Azzone Visconti, mastodontica opera infrastrutturale del XIV secolo, che segna il “nuovo inizio” dell’Adda verso la Brianza, dopo aver superato il bacino del Lario.
Bisogna spostarsi verso sud, rispetto al lungolario, nel quartiere Caleotto, per poter ammirare invece Villa Manzoni, la residenza neoclassica dell’infanzia e della giovinezza del Manzoni, dove lo scrittore rimase fino al 1818. L’edificio ospita al piano terra un percorso museale tematico unico, riaggiornato nel 2019, con i cimeli e l’arredo originale della dimora Manzoni, nonché i volumi delle edizioni originali de I Promessi Sposi.
Il palazzo comprende anche la galleria d’arte comunale, con dipinti della scuola lombarda del ‘600 e ‘700 e oltre 2.000 incisioni, una fototeca con materiale che riguarda per lo più i luoghi di manzoniana memoria, una biblioteca specializzata sul territorio lecchese, e una sezione separata d’archivio. La villa è cinta da un giardino all’italiana, oggi ridimensionato rispetto all’originale. Un gioiello ben conservato.
Sono solo alcuni degli angoli che si possono osservare recandosi nel centro di Lecco, custode di secoli di storia lecchese.