La vena prolifica dell’associazione Heart-Pulsazioni Culturali bypassa le difficoltà di contaminazione culturale create dall’emergenza, e lancia una modalità di fruizione 2.0, per condividere con un pubblico virtuale la mostra Carla Maria Maggi, l’artista ritrovata.
L’iniziativa, con la collaborazione dell’amministrazione di Arcore, prevede la pubblicazione di un video, ogni giovedì, sui canali Facebook, Instagram e YouTube della pagina dell’associazione, in cui la curatrice della mostra – già allestita negli sfarzosi ambienti di Villa Borromeo d’Adda di Arcore – approfondisce una sua opera significativa in un video di 2 minuti.
Un modo per raccontare ogni volta una pezzetto del mondo sommerso di un’artista dal talento represso, costretta a votarsi alla vita di casa dal marito, ai tempi della seconda guerra mondiale. Una condizione che ha limitato la sua produzione a qualche decina di opere (in mostra ne sono presenti una cinquantina), malgrado lo stato sociale borghese avrebbe potuto favorirne un’ascesa nel campo artistico, che non c’è stata, almeno quando ancora in vita.
La stessa Bartolena ha contribuito con il suo prezioso lavoro di stesura di un volume sulla sua figura, commissionato nel 2007 dalla famiglia della Maggi, alla rinascita postuma dell’artista, scomparsa nel 2004. Le opere della Maggi, dopo essere state in qualche modo riscoperte, sono già state esposte in alcuni dei siti museali più noti al mondo, come al National Museum of Women in the Arts di Washington e a Palazzo Reale di Milano.
La mostra alla Villa Borromeo, pronta per l’apertura, è patrocinata da Regione Lombardia e Italy Committee – National Museum of Women in the Arts, ed è inserita nel calendario di MuseoCity 2020. Quella che si profila ad Arcore è quindi un ulteriore occasione per conoscerne il valore e promuoverlo.