Un’accoppiata inedita alla Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona, per vivere da vicino l’opera dal sapore caravaggesco di Orazio Gentileschi, dedicata al racconto biblico del riposo di Maria e Giuseppe durante la fuga in Egitto.
L’episodio segue la decisione del re giudaico Erode, che aveva annunciato il massacro dei neonati allo scopo di uccidere Gesù. Un’opera che appartiene al periodo della piena maturità artistica di Gentileschi, ossia all’ultimo dei numerosi soggiorni in Europa: quello del servizio alla corte di Carlo I d’Inghilterra, durante il quale l’artista riproduce l’episodio in ben 4 versioni, dipinte una dopo l’altra. Un periodo che, forse proprio per la limitata libertà espressiva vincolata dall’ambiente di corte, non fu per lui particolarmente felice.
La mostra esibisce per la prima volta insieme le due varianti del dipinto oggi conservate rispettivamente al Kunsthistorisches Museum di Vienna e presso una collezione privata (le altre due sono conservate al Louvre e al Birmingham Museum), mettendo a nudo le qualità che fanno di Gentileschi uno dei più efficaci interpreti caravaggeschi, pur mantenendo sempre una certa autonomia nello stile, realista, con rimandi anche alla pittura di maniera.
L’episodio riportato dalle tele è tramandato solo dal Vangelo di Matteo, tra i testi sinottici, oltre che dai vangeli apocrifi. E accanto alle due indubbie opere di punta, la mostra racconta anche altri aspetti dell’infanzia di Gesù, riprodotti attraverso una selezione di dipinti, sculture, avori e incisioni.
L’esposizione, che doveva essere inaugurata a marzo ai Musei Civici cremonesi, è stata sospesa a causa dell’emergenza coronavirus e verrà attivata non appena possibile.