Tracce di civiltà gota nel Parco Regionale del Monte Barro.
È una cornice di grande pregio paesaggistico e naturalistico, affacciata sul lago di Como e immersa nel verde delle colline lecchesi, quella che fa da sfondo all’omonimo Parco Archeologico, posto su terrazze pianeggianti a 600 metri sul livello del mare, nel comune di Galbiate.
Un’incredibile fonte di interesse e attrattiva per l’area prealpina – ideale soprattutto per la bella stagione – che si è rivelata tra il 1986 e il 1997, in occasione di scavi archeologici che hanno riportato in superficie, su questi panoramici pendii – ai Piani di Barra – i resti di una decina di edifici che ospitavano i militari e le loro famiglie.
Su un lato del versante, quello meno irto e impervio, è stato rinvenuto anche un muro di cinta (il “muraioo”) lungo 1.200 metri, che doveva proteggere l’insediamento dagli attacchi nemici, come conferma il camminamento collocato sulla sua sommità e la serie di torri quadrate di avvistamento poste ad intervalli.
La ricostruzione storica sugli importanti ritrovamenti ha portato a ritenere che si tratti di opere di fortificazione e di insediamenti realizzati dai romani in funzione anti-barbarica, e utilizzati dagli Ostrogoti tra il V e il VI secolo d.C, in un’area naturalmente già ben predisposta alla difesa. E non è tutto quello che si può ammirare di storico qui sui Prati di Barra, perchè a breve distanza, sulle propaggini orientali del Monte Barro, tra il 2011 e il 2015 altri scavi hanno portato alla luce i resti di una torre medievale collegata ad una cinta muraria che racchiudeva un piccolo nucleo di edifici.
Sito ideale per il controllo delle vie di comunicazione, di Lecco e dell’Adda, è prevedibile anche in questo caso la ragione della scelta geografica. L’area archeologica scoperta è quella di Monte Castelletto. Tutti i ritrovamenti dei Prati di Barra sono poi confluiti in un polo espositivo, il Museo Archeologico del Monte Barro, che grazie ad oltre 400 reperti originali recuperati durante gli scavi (vasellame, oggetti di abbigliamento, gioielli, monete, mobilio) e custoditi in due sale, consente di entrare negli usi dei Goti qui insediati.
Tutta l’area è cinta da boschi e si predispone quindi bene per una gita fuori porta all’aperto.