Con un progetto inedito l’amministrazione di Cento (Ferrara) omaggia il suo più rinomato concittadino artistico, il Guercino.
L’occasione è una mostra online che ne mette in risalto le qualità di illustre esponente barocco, e che prosegue con una modalità di fruizione diversa la rassegna dal vivo interrotta a marzo.
La novità riguarda la messa in rete di una selezione di opere, 27 dipinti e 20 disegni della sala blu della Pinacoteca San Lorenzo di Cento, e gli affreschi della vicina Rocca, le due sedi in cui si trova esposta ma non visitabile l’ultima rassegna dell’artista, nella sua città natale – Emozione barocca: il Guercino a Cento -.
Un artista che fu sempre molto legato alla sua terra di nascita, che lo ha dal suo sempre “ricambiato”. E quest’ultima idea dell’amministrazione lo conferma una volta di più.
Nella pinacoteca di San Lorenzo trovano spazio alcune grandi opere eseguite dal maestro a Cento e nelle città prossime a Cento, quali l’Assunta con angeli e i santi Pietro e Girolamo, proveniente dalla Cattedrale di Reggio Emilia. Insieme ad altre di proprietà del comune, e ad altro materiale interessante, tra cui una collezione di disegni dell’autore che fanno capo alla Pinacoteca Civica. Altre realizzazioni provengono da collezioni private e istituti bancari. Completano questa porzione di mostra i lavori di tre “formatori” del Guercino, il bolognese Ludovico Carracci, e i ferraresi Carlo Bononi e lo Scarsellino.
Alla Rocca sono invece esposte le opere del periodo giovanile del Guercino, caratterizzate dalla maggior attenzione chiaroscurale e dall’influenza del tonalismo veneziano. Vi rientrano anche il ciclo decorativo che il Guercino e i suoi allievi hanno eseguito alla Casa Benotti a Cento, di recente acquisiti dal Comune e mai esposti al pubblico, insieme alle tele realizzate per alcune dimore signorili di Cento, e alla sua prima opera, realizzata all’età di 8 anni, la Madonna della Ghiara.
Il progetto, appena messo in rete proprio grazie al supporto di una realtà centese Photoactivity, consente di vivere un’esperienza a contatto molto stretto con le opere dell’importante nome del “primo manierismo”, tra scene religiose e paesaggi. E con assonanze di stile in alcuni casi molto esplicite con il maestro dello stile barocco, Caravaggio, che l’uso del chiaroscuro sottolinea, anche se impiegato in maniera differente.