Varenna, un piccolo manifesto eclettico con vista lago

Un elegante esempio di residenza dal gusto eclettico incorniciata da uno sfondo da cartolina, il lago di Como.

Pervasa da un’idilliaca atmosfera di pace, Villa Monastero balza all’occhio facilmente nel raffinato borgo rivierasco di Varenna, “la perla” del lago, riconosciuta anche per le sue chiese antiche, come anche l’atmosfera romantica che ne fa “il borgo degli innamorati”, e il distintivo Castello di Vezio che domina il paese dal suo sperone roccioso. Ma Villa Monastero suggerisce senz’altro un tipo di immagine diversa, pulita: un’attrazione per tutti. Il ventaglio di colori accesi del suo rigoglioso giardino botanico ne esalta il versante rivolto sullo specchio lacustre. L’attuale conformazione dell’edificio nasce dalla conversione da monastero cistercense femminile, sorto in epoca medievale, a dimora raffinata, in seguito alla sua soppressione, dovuta forse alle prescrizioni del Concilio di Trento.

Nel 1569 il complesso viene così acquistato da Paolo Mornico, esponente della nobiltà che lo adibisce ad abitazione, per essere abbattuto nel Seicento dal figlio, che vi realizza al suo posto la villa, una parte della quale oggi è ancora visibile. La proprietà rimane ai Mornico fino al 1862. Il polo attraversa quindi alterne vicende fino al 1895, quando viene rilevato dall’industriale tedesco Walter Kees, che ne avvia la trasformazione più importante, sia degli interni, che del suo apparato esterno.

villa monastero - varenna - casa museo--

Tra il 1897 e il 1909 Kees completa una serie di interventi che restituiscono alla villa un’immagine praticamente in gran parte rinnovata e distinta, molto simile a quella di alcuni palazzi tedeschi e del Nord Europa. All’esterno trovano spazio nuovi accorgimenti che valorizzano in modo armonioso tutto l’insieme, tra cui un tempietto semiovale, lungo il viale di accesso alla villa e alcune fontane. Ma soprattutto, l’ampliamento del giardino, una delizia per gli occhi con la sua varietà di colori, forme e profumi, i suoi due chilometri di fiori e le 900 specie arboree provenienti anche dal mondo (cedri del Libano, agavi, palme) affacciati sull’incantevole specchio d’acqua.

Anche gli interni subiscono importanti modifiche che elevano il tono della magione. Ciascuna delle 14 sale presenta infatti uno stile di arredo e decorativo di riferimento proprio che si rifa a tendenze più disparate, dal neorococò al neobarocco, fino ai rimandi orientaleggianti, secondo appunto la moda eclettica di fine Ottocento. C’è spazio anche per arazzi del Nord Europa con scene di caccia, per nulla diffuse in quel periodo, a riprova anche di una certa propensione sperimentale di Kees. In questo periodo quindi l’aspetto della villa va configurandosi in maniera definitiva, per restare sostanzialmente quello che vediamo oggi.

Dal 2003 la villa ha assunto quindi il “rango” di casa-museo. Di proprietà della provincia di Lecco, è sede anche di un importante centro convegni di fama internazionale articolato in 5 sale, in cui nel 1954 tenne lezione anche il fisico Premio Nobel Enrico Fermi, ed è visitabile in tutto il suo splendore, giardino botanico compreso. E da location magica quale si mostra, ben si presta a fare da sfondo a set fotografici per rubriche e riviste di moda, oltre che a matrimoni con rito civile. 

villa monastero - interni - varenna--

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