Dopo il gradito passaggio nel belpaese, la mostra multisensoriale Inside Magritte sbarca in Corea del Sud.
La mostra-spettacolo sull’artista belga, che ha già fatto la sua comparsa a Milano, alla Fabbrica del Vapore, e alla Cattedrale dell’Immagine di Firenze (dove è stata sospesa l’8 marzo), approda ora all’Insa Central Museum di Seoul, dove il lockdown è ampiamente superato – fino al 13 settembre -, per un viaggio multisensoriale di elevata qualità, realizzato grazie alla produzione digitale della società fiorentina Crossmedia, e con la consulenza scientifica della Fondation Magritte di Bruxelles.
Un prodotto molto interessante e innovativo, che permette – come molti visitatori italiani hanno già avuto modo di apprezzare direttamente – di vivere un’esperienza a metà strada tra il reale e l’onirico, tratto distintivo dello stile illusionistico ed intriso di elementi assurdi di Magritte. Il progetto si traduce in un itinerario tra i quadri più rappresentativi dell’esponente astrattista belga, ritenuto agli antipodi di Dalì, caratterizzato invece da uno stile più marcatamente egocentrico.
La visita assume l’aspetto di qualcosa di decisamente insolito: un tourbillon di immagini, suoni e musiche mai visto, di 50 minuti, letteralmente immersi nel mondo di Magritte, tra le opere che hanno fatto la storia dell’arte del Novecento, come l’inconfondibile L’uso della parola. Insieme ad altre celebri invenzioni impensabili ed accostamenti stravaganti, che fanno di Magritte un artista inimitabile e dallo sguardo molto attento alla realtà.