Fra i boschi delle misteriose apparizioni: il lido dei miracoli

Luogo storicamente associato alle presunte apparizioni mariane nei boschi circostanti, l’area collinare di Imbersago riveste oggi una valida opzione attrattiva che fonde storia e bellezza paesaggistica, in un territorio denso di piacevoli diversivi culturali per il tempo libero come la Brianza lecchese. Dalla provinciale una strada ripida si inerpica sulla salita che conduce al santuario secentesco della Madonna del Bosco, sotto al quale sorge la rinomata Cappella del Miracolo. Ancora più in basso sembra vegliare sulla vasta pianura bergamasca la monumentale statua omaggio a Papa Giovanni XXIII. E ai suoi piedi si sviluppa l’iconica scalinata che spesso viene identificata con questo sito unico per l’aria incerta infusa dalle leggende sul suo conto, con un dislivello di decine di metri che collega il complesso religioso alla provinciale.

Il mistero comincia ad avvolgere il sito nel 1615, quando si sparge la voce di possibili apparizioni nell’area boschiva sopra il santuario, nei dintorni della Sorgente del Lupo, dove s’innalzavano alcuni grossi castagni. Una prima visione sarebbe evocata dalla leggenda il 9 maggio 1617, ricorrenza in cui tre pastorelli assistono ad un evento eccezionale per cui mentre passeggiano in quel versante, uno dei tre scorge un riccio di castagno completamente fuori stagione. Da quel momento gli abitanti del posto iniziano a praticare il culto della Beata Vergine. Un’occasione che ogni anno attira fedeli anche dalle città vicine per la manifestazione di fede in corrispondenza dell’albero in cui era “comparso” il riccio. A questo primo fatto eccezionale ne fa seguito un altro, ancora più straordinario, tanto che per qualcuno non sarebbe mai accaduto realmente. Protagonista è in questo caso una famiglia di pastori al pascolo con il proprio gregge, sorpresa da un lupo che le avrebbe ghermito il figlio neonato. Senonché, anche questo secondo episodio vede l’intercessione della Madonna, che interviene per trarre in salvo il piccolo, affiancata da due angeli.

madonna del bosco imbersago - cappella del miracolo

L’interno della Cappella del Miracolo con la riproduzione dei due episodi eccezionali

In quel luogo è sorta, 15 anni dopo, nel 1632, la Cappella del Miracolo, che conserva ancora la sorgente, e un plastico in gesso riportante i due episodi. Il santuario che si eleva poco più in alto, realizzato su progetto di Carlo Buzzi con una configurazione a doppio ottagono (a cui viene aggiunto un terzo nell’800), è di poco successivo (1641-1646). Il santuario vive un periodo di oblio sotto le dominazioni austriaca e francese, e viene salvato dalla chiusura certa che in quel periodo imperversava sugli edifici religiosi, solo dall’interesse dei conti Castelbarco, signori di Imbersago.

L’ampliamento più consistente del santuario avviene nel 1888: in occasione la struttura non viene stravolta, ma subisce piccoli interventi di ingrandimento, oltre all’aggiunta di opere d’arte di formato contenuto alle pareti, frutto della devozione dei fedeli. Sempre del XIX secolo è la collocazione della identificativa Madonna di bronzo sulla sommità del santuario, mentre alla fine del secolo la proprietà del complesso passa ai padri oblati dell’istituto Sant’Ambrogio di Milano. Quanto alle centinaia di tavolette di ex voto che tappezzano la Cappella, questa tradizione può essere ricollegata all’esistenza di un pittore, negli anni “60 dell’800, che era dedito solo questo alla pittura di questo genere di manufatti.

Un’altra tradizione associata a questo luogo di devozione è quella dei pellegrinaggi che hanno come meta la Madonna del Bosco, e una delle figure più legate al santuario è stato Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, che durante il seminario veniva proprio qui in pellegrinaggio, e rimase molto affezionato al luogo anche da pontefice, nelle cui vesti elevò il rango della chiesa a basilica minore. L’omaggio con cui si è voluto ricambiare il suo affetto è la statua di bronzo raffigurante l’indimenticato “Papa Buono” che doma la scalinata ottocentesca di 350 gradini che collega alla provinciale, ricostruita nel 1981 in seguito ad una frana. La vista dall’alto della scalinata si perde nella valle che rimane a ovest del corso dell’Adda, la sponda bergamasca.

madonna del bosco chiesa
Il Santuario della Madonna del Bosco
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