Una nuova attraente esperienza per i sensi che mette al centro della scena alcuni dei migliori esponenti dell’arte italiana del dopoguerra.
Un progetto a cura di Matteo Galbiati, nato nel 2018 alla galleria Dep Art di Milano, trasposto a Taipei e Hong Kong, quindi riproposto al Palazzo del Monferrato di Alessandria nel 2019, e tornato nel luogo d’incubazione due anni dopo, dal 20 maggio.
Protagoniste fino al 4 luglio di In the Matter of Color, su appuntamento, sono una ventina di opere di Natale Addamiano, Alberto Biasi, Pino Pinelli e Turi Simeti, collaboratori di lungo corso con lo spazio di via Comelico. A colpire l’occhio del visitatore è soprattutto il mix cromaticamente ben assortito ed equilibrato, di 4 intense tonalità (giallo, rosso, blu, bianco) che caratterizzano ogni opera. Dove ciascun autore ha in questa occasione reinterpretato secondo lo stile e gusto personali, la tradizione artistica del secondo Novecento, ma proiettandola sempre al futuro. Prova tangibile di questo tipo di approccio la offre Natale Addamiano, con i suoi cieli stellati, tanto tradizionali quanto evocativi.
In Alberto Biasi è invece ben espressa tutta la soggettività e il dinamismo connaturato all’arte programmata, le cui opere mutano aspetto con il variare del punto di vista scelto. Per cui, osservare un suo lavoro è una storia nuova che si svela ogni volta. Di Pino Pinelli sorprende quindi l’idea di voler rompere, attraverso lavori strutturati in modo partito, la tradizionale unità dell’opera. Infine c’è Turi Simeti, che dal canto suo vanta la presenza nella collettiva Zero Avantgarde di Lucio Fontana del “65, e che riconduce tutte le rappresentazioni ad una figura ovale che rende i suoi lavori caratteristici e assolutamente originali.
A differenziare le riproduzioni, c’è anche la varietà di soluzioni materiche del colore impiegate di volta in volta, uniforme o frantumata, liscia o ruvida. Un indizio in più che contribuisce a creare, nella vicinanza del contesto concettuale di riferimento, l’identità di ogni autore.