Sono ripartite venerdì 22 maggio, in un clima che non può essere quello consueto che periodicamente richiama migliaia di visitatori da tutto lo stivale, le Giornate della Primavera del FAI.
Sono state alla fine posticipate rispetto al periodo inizialmente previsto a fine marzo, in piena emergenza sanitaria. Da respirare ci sono monumenti, luoghi d’arte e natura, ville storiche, giardini botanici, garanzia molto spesso di una cura ornamentale maniacale dei proprietari che li hanno gestiti, oggi in parte acquisiti dalle istituzioni pubbliche. Alcune aree geografiche, vedere le zone rivierasche del Lago di Como, hanno la fortuna di contare un’altissima densità di punti attrattivi e tesori di rilievo, Da Villa del Balbianello a Tremezzina a Villa d’Este di Cernobbio, a Villa Cipressi di Varenna passando sulla sponda lecchese. Qui la pagina da cui selezionare i beni che offrono le visite. Quest’anno cambia forzatamente la modalità di accesso al patrimonio dei beni FAI che costellano la penisola. Per fruirne è infatti obbligatorio prenotare per ragioni di sicurezza il giorno di ogni visita guidata.
Insieme alla ricevuta del biglietto si ricevono inoltre tramite email contenuti web integrativi alle visite, così da rendere più performante l’esperienza. Un’edizione che si fa notare anche per l’elevata quantità di contenuti extra, che spaziano da podcast ad hoc a testi e idee per escursioni da fare in zona, così da trasformare una semplice visita in un viaggio di una giornata.
Diverse le misure precauzionali previste per la sicurezza degli utenti, dall’igienizzazione al distanziamento sociale, più forte per i passaggi obbligatori, e percorsi a senso unico per i luoghi dove necessario, per evitare incroci ravvicinati. Da non dimenticare per il pubblico, la mascherina, obbligatoria per tutta la durata delle visite.