Essere non Essere, alla Galleria Bellinzona una riflessione attuale sulla morte

Una riflessione profonda sulla morte in un periodo della storia recente che mai come altri la richiama a giusto proposito.

Si può dire sia arrivata puntuale la mostra Essere non Essere alla Galleria Bellinzona di Lecco, con il testo critico di Mauro Corradini. Doveva inaugurare prima del lockdown, è partita “da zero” il 22 maggio. In mostra nello spazio di via Azzone Visconti dello storico gallerista Oreste Bellinzona, c’è un’infilata di artisti del ‘900 e dei giorni nostri, che hanno indagato l’argomento funesto con letture diverse, evocative e davvero originali sull’esperienza della morte. Una ricerca non solo di stampo cristiano, con i suoi risvolti legati alla Croce e alla Resurrezione. Un tema che ha sempre diviso, anche nell’arte, e che accomuna il destino di tutti. 16 gli artisti selezionati, italiani e stranieri, credenti e non, molti dei quali passati da Lecco o direttamente dalla galleria.

Seguendo la linea del percorso espositivo, si parte con una serie di Memento Mori di Maldague, raffigurazioni simboliche della morte resa in forma di teschi, secondo i canoni della vanitas pittorica. Un’altra appassionante serie che ci restituisce un’ideale macabro del trapasso, è quella di Horst Janseen. Nelle 25 incisioni (acqueforti) dell’amburghese risaltano i vizi umani che restano anche dopo la morte, resi bene nell’abbraccio di scheletri colti in flagrante nei loro vizi “terreni”, che non sembrano tuttavia scomparire “nell’altra vita”. Lo stesso filone macabro ritorna nelle stampe cariche di simbolismo del francese Rouault. Composizioni in cui non è difficile immaginare la fede religiosa (giansenista) smisurata dell’autore. Sulla lunghezza d’onda di questi nomi, troviamo le stampe di James Ensor e le incisioni di Georg Baselitz.

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Dalla resa macabra, si passa quindi ad un corpo interessante di raffigurazioni sulla morte di un gruppo di nomi del realismo esistenziale. Tino Vaglieri ci suggestiona ad esempio con un disegno, Per il Cristo di Grunewald, che è uno studio sulla figura del Redentore, tanto disordinato quanto evocativo. Mentre è l’energia il tratto che trasuda dall’Esplosione di Bepi Romagnoni, un riflesso artistico naturale conseguenza dell’invasione ungherese del 1956 che svegliò sommovimenti politici anche in Italia. Altro esponente del realismo esistenziale, Gianfranco Ferroni ci impressiona con le sue acqueforti di tecnica sopraffina, da cui riaffiarono i fantasmi dei lager, percui la crocifissione e la deposizione vengono ricondotte a quei drammatici momenti della storia moderna. Con Floriano Bodini la riflessione sulla morte è affidata invece alla scultura, grazie ad un superbo esempio di Crocifisso in legno, e ai bronzetti che rievocano la deposizione dalla Croce.

La dimensione scultorea ritorna con vistosa e sorprendente attualità nel Crocifisso polimaterico del contemporaneo Nicola Villa, che impatta subito la vista con un giallo intenso, spingendoci alla riflessione sulla morte al tempo del coronavirus. Giuliano Collina è tra i più caratteristici e “minimali” riproduttori di immagini sul tema della morte, e lo si vede in diverse composizioni in cui il soggetto sacro viene personalizzato ed esemplificato all’ennesima potenza. Un’idea presente anche nel Cristo risorto di Leonardo Cremonini, anche se resa in modi e forme diversi. Lo stesso minimalismo, ma ancora più desolato e deprimente è una prerogativa dei lavori metafisici di Mario Sironi, che ci stupisce con una deposizione monocroma in cui spicca l’esasperata semplificazione delle forme.

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La riflessione che impone è quella di una morte di fronte a cui l’uomo è completamente solo davanti al proprio destino. L’opera di un altro realista esistenziale, Giuseppe Guerreschi, è attualizzata magnificamente nella Crocifissione alla Bovisa. Chiude il cerchio Giancarlo Vitali con una sorta di variazione sul tema: davanti alle tante crocifissioni e deposizioni che costellano il percorso, lui colpisce con una Via Crucis a tempera che ci impone uno sforzo di riflessione verso un destino ineluttabile.

 

Info

Essere non Essere

Galleria Bellinzona – via Azzone Visconti 12, Lecco

Martedì-Sabato 14.30-19.00 | Sabato e domenica 9.00-12.00, su appuntamento.

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