In corso: Astratta, colori e forme surreali nella bipersonale dello spazio Bonelli

Si basa sulla provocazione, la formula accattivante che ha portato la Galleria Giovanni Bonelli di Milano, con la curatela artistica di Marco Senaldi, a ideare la mostra bi-personale Astratta, visitabile fino al 30 luglio.

L’astrazione intesa nei lavori di Fulvio Di Piazza (1969) e Alessandro Bazan (1966) ha però una forma ben diversa da quella che fa riferimento al concetto più tradizionale del termine. Osservando con attenzione i soggetti e la modalità di composizione delle opere dei due autori, entrambi palermitani e accomunati anche da uno stile molto simile (giocato tanto sui colori vivaci), non si fatica ad attribuirne infatti un’etichetta figurativa, anche se con elementi astratti.

Per Bazan in particolare la realtà è solo l’elemento da cui partire per indagare l’uomo e attrggiamenti che indagano usi e comportamenti in situazioni private o collettive, e comunque sempre attraverso pennellate lunghe e corpose.

fulvio di piazza 2020-

In Volare, uno dei due lavori, insieme a Wait, di formato più grande presentati appositamente per la temporanea milanese, la visione notturna dall’alto della città suggerisce invece una riflessione che rimanda al desiderio di libertà da parte dell’uomo nel 2020, nel periodo che tutti abbiamo purtroppo conosciuto. Il cromatismo vivace, sui toni aranciati e verdi quasi surreali, ne definisce uno stile che si può definire fantasmagorico.

Dal canto suo Fulvio Di Piazza condivide con Bazan il cromatismo brillante, ma se ne discosta per il tipo di pennellata, più sottile e molto divisionista. Uno dei suoi lavori che meglio riflette la sua visione pittorica, appositamente realizzato per la mostra, è Guerrilla, frutto di un impegno di oltre due anni.

Una battaglia tutti contro tutti, che suona profetico per il momento di disgregazione sociale favorito dal recente lockdown. Anche qui, in una scena figurativa, ritorna perciò il racconto metaforico di Bazan. Nel complesso sono una quindicina le opere chiamate a dialogare con lo spazio della galleria, animandolo con colori sgargianti, e nel caso di Di Piazza, con forme inaspettate. Completa la doppia personale una quadreria con lavori di piccolo formato della produzione dei due ospiti isolani.

Fulvio di piazza 2020
Fulvio Di Piazza, Guerrilla
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