Ripartire. L’imperativo suona come l’unico possibile, categorico modo per riprenderci le nostre vite, dopo il periodo duro e inatteso con il quale tutti, chi più e chi meno, in qualche misura siamo stati chiamati a confrontarci.
Ma basta solo il fatto di reagire? Non è forse il caso anche di riflettere sulla distanza dalla realtà che abbiamo sperimentato? È questo il senso del progetto di arte diffusa lanciato dall’associazione ArtMe, in collaborazione con 7 fotografe e con diversi partner commerciali di via Castaldi, traversa del chilometrico Corso Buenos Aires, uno dei cuori pulsanti e più vivi di Milano, nello storico e affascinante Quartiere Porta Venezia.
La mostra, sparsa per la via, si è inaugurata idealmente il 26 giugno e resterà “visibile” nelle vetrine degli esercizi aderenti fino all’11 luglio. 28 sono gli scatti che immortalano tante piccole vedute del lockdown. Marta Baffi ad esempio si concentra con ironia sulle manie quotidiane emerse nella fase dell’emergenza, Eleonora Bosna si sofferma sull’identità femminile.
Dal canto loro Benedetta Pitscheider e Silvia Tampucci cercano nelle loro dimore ombrose delle lame di luce a cui appigliarsi per provare a credere nel futuro. Valeria Cammareri coglie nella sua finestra un affaccio verso l’esterno in cui coglie frammenti di vita. Sanni Agostinelli mette in risalto i particolari del suo appartamento, mentre in Lucrezia Albani vengono esaltati i contrasti dei suoi bianco e nero.
Il titolo della mostra, Riflessioni, richiama il pensiero condiviso dalle 7 autrici nelle vetrine, che quindi trasformano via Panfilo Castaldi in una galleria a cielo aperto da godere in libertà, la stessa libertà che le vetrine ci fanno gustare attraverso i riflessi di vita.