C’è voluto più tempo del previsto, e il lockdown ha fatto di tutto per complicare i piani, ma alla fine si può dire che la missione è stata compiuta. Anzi, è appena cominciata: il Parco Adda Nord ora ha il suo museo.
Completato lo scorso settembre, ma aperto per la prima volta alle visite domenica 28 giugno (già con un ottimo riscontro di affluenza), il MUVA Museo Valle dell’Adda è allestito nella graziosa cornice cinquecentesca di Villa Gina – dove ha già sede il Parco – e con affaccio panoramico sull’Adda. Con il progetto museografico di Andrea Biffi della società di ricerca scientifica Nauta, quello architettonico e grafico di A4Adesign, e la gestione (con la predisposizione di visite e attività didattiche), affidata all’ASDC Tourincanoa, il sito è un prezioso mezzo per la scoperta delle diversità naturalistica, biologica e storica che governano il parco. Un crocevia di interesse estetico e ambientale da tutelare ad ogni costo per i molti corridoi ecologici che lo attraversano.
Il MUVA è pensato fin dalla sua ideazione, nel 2018, come polo di fruizione culturale interattiva, e i due “tavoli 2.0” che lo arricchiscono accentuano questa funzione, che si addice molto quindi alle visite e alle attività scolastiche. Un primo tavolo di interazione è collocato nella Sala del Naturalista, dove ogni sagoma delle 20 specie marine selezionate dell’Adda, se appoggiata sul tavolo, attiva un’animazione che mette a fuoco la specie scelta.
L’altro supporto digitale si trova nella Sala del Fiume, e riproduce la mappa del parco. Anche qui, attraverso l’uso di un puntatore c’è modo di scoprire curiosità naturalistiche, storiche e sociali, attorno ai vari punti più caratteristici dell’ente. Due micro-ambienti offrono poi due esperienze immersive particolari su alcuni aspetti del parco: un video sulla Palude di Brivio, un paradiso della biodiversità animale e vegetale di 265 ettari, con specie anfibie e uccelli rari e di rara bellezza, che s’incontra appena superato il Lago di Olginate, procedendo verso valle.
E dall’altra parte, uno spioncino che permette soltanto di prefigurare l’atmosfera del villaggio operaio di Crespi d’Adda, patrimonio industriale dell’Umanità, lasciando al visitatore la curiosità di esplorarlo dal vero. Un villaggio che ha costruito la sua fortunata storia sulla forza dell’acqua del fiume manzoniano. Suoni di richiamo ambientale in sottofondo completano un allestimento dal sapore decisamente realistico.
Nella centrale sala delle conferenze è poi predisposto un documentario immersivo che accompagna il visitatore, una sorta di biglietto da visita del museo. Ancora tutta da svelare, invece, la biblioteca con l’importante e attinente lascito della produzione settoriale del naturalista Ettore Tibaldi (1943-2008) donata al Parco Adda Nord, una preziosità che arricchisce il museo, e un’occasione per approfondire questo sconfinato mondo.
L’idea è far partire le visite scolastiche, misure Covid permettendo, dal prossimo anno scolastico, con la prospettiva seducente di avvalersi anche dell’attiguo parco della villa. A settembre è in previsione invece l’inaugurazione vera e propria con le istituzioni. Al momento, per tutta l’estate il museo è aperto la domenica, mattina e pomeriggio, nelle fasce 9-13 e 15-18, con visite guidate tenute dal Tourincanoa ASDC.