Il lockdown ha portato in dote ad alcuni artisti una vena creativa e sperimentale impensabile, che li ha spinti fuori dal loro consueto ambito di lavoro.
Un vero e proprio stimolo d’inventiva inatteso. Tra gli esempi più fulgidi di questo “fenomeno” c’è anche Shlomo Harush, che con Segments by email, allo spazio Building di via Monte di Pietà dal 30 giugno, ha messo a punto durante il confinamento un mezzo mai provato finora, quello delle animazioni video.
Nel suo studio di New York si è dilettato quindi nella riproduzione di sequenze video, a volte astratte e in altri casi figurate, di pochi secondi, che riflettono sul potenziale narrativo del digitale. Sono 14 le opere video al piano terra di Building, che insistono nella ripetizione di un’azione e dai titoli molto semplici. L’artista di Gerusalemme, noto per le sue personalissime installazioni in ferro piegato, si è così cimentato in una modalità tanto inedita quanto fortemente comunicativa di arte, le cui opere possono essere trasmesse e diffuse anche via email, da cui il titolo della mostra.
La leggerezza delle sue sculture ritorna sotto una forma nuova e ugualmente elegante. L’esposizione tutta multimediale fino a settembre è promossa nella galleria milanese di arte contemporanea.