Il mondo rosso Campari si arricchisce di un’altra esperienza che conferma una volta di più la sua storica vocazione di brand aperto e versatile.
Accanto al vasto materiale di genere disparato già esistente sul marchio milanese, l’elegante impero del bitter più rinomato italiano ha visto nascere nelle scorse settimane tre prodotti di design curati da professionisti del settore, che hanno dato sfogo alla fantasia, togliendo quell’etichetta commerciale che in altri casi del passato più artistico dell’industria, vedere Depero, era invece rimasta.
In questo caso sono nati tre oggetti di design dalle dimensioni minimali ma con una dose importante di creatività. Anche con l’aiuto di una campagna di ideazione del pezzo partecipata e promossa sui social da Campari Soda, Agustina Bottoni ha ideato così un appendiabiti senza fronzoli, per passare chiaramente un messaggio di autenticità, che ci invita a spogliarci delle apparenze e delle sovrastrutture imposte dalla società. Segue la lampada senza maschere di Serena Confalonieri, dal profilo familiare che ci riporta alla “bottiglietta” di Depero.

La sagoma dell’accessorio delineata è stilizzata e si lega perfettamente all’autenticità che ognuno di noi ha e deve mantenere. Chiude il trittico l’orologio da parete di Matteo Agati, che non segna le ore, ma, da buon prodotto Campari, indica solo l’ora dell’aperitivo. La nuova iniziativa è quindi l’ennesima dimostrazione di un marchio che non può dirsi per niente relegato esclusivamente all’orbita bar, ma mostra sempre una grande apertura al design come alla comunicazione.
I nuovi arrivi verranno esposti e saranno quindi ammirabili in occasione della riapertura della Galleria Campari di Sesto San Giovanni, l’innovativo museo aziendale del brand nato nel 2010 (ancora chiuso dal lockdown) all’interno della palazzina Liberty che fu la prima fabbrica del marchio. Uno scrigno invaso dal rosso, che pullula di oggetti di merchanising, bicchieri e prodotti che hanno fatto la storia della Campari, red diaries (gli iconici calendari) compresi.

Photo credit: Campari Soda