Quella che viviamo, anche sotto la prospettiva culturale, è un’estate strettamente legata alla necessità di sperimentare percorsi d’arte alternativi e che invoglino a tornare a respirare questo mondo magico, a volte anche in modo disimpegnato, se così si può dire.
Un esempio di questa nuova logica di fruizione all’insegna di iniziative alternative e meno ordinarie, proviene da Mantova, precisamente dal progetto GUARDAMI. Io sono Mantova, dove nove artisti hanno instradato su cartelloni pubblicitari nel centro storico della città, una mostra diffusa ed “ecofriendly” (i manifesti sono stampati con inchiostri ad acqua certificati e su carta biodegradabile), visionabile “senza sforzi” dal 3 al 31 agosto buttando l’occhio sui manifesti cittadini.
L’evento, alla prima proposta, è promosso dal comune di Mantova e organizzato dall’associazione Caravan SetUp, con le curatrici Simona Gavioli in collaborazione con Lavinia Bottini. Angelo Camillieri, Giuseppe Gradella, l’abx, Marta Lonardi, Margherita Paoletti, Chiara Riberti, Alessandro Sanna, Laura Scala e Zualidro.

Questi gli artisti chiamati a confrontarsi sul tessuto urbano e sociale di Mantova, secondo una modalità di espressione artistica in voga nel rinascimento, quella delle imprese: figurazioni costituite da un corpo (immagine) e da un’anima (motto), che riflettevano un significato simbolico (valori, vicende storiche, segreti amorosi) a partire da un contenuto allegorico. Le opere svariano dai lavori di fotografia, grafica, collage e illustrazione, e fanno parte di un processo in cui tradizione antica e contemporanea s’intrecciano in una lettura accattivante dell’identità di Mantova e non solo, e in un crescendo narrativo che vuole spingere gli spettatori a indagare le glorie e le magnificenze della città.