La fantomatica rinascita da più parti invocata nell’era post Covid, in questa estate così strana anche per l’arte, è simbolicamente favorita a Villa Bernasconi di Cernobbio, dall’esplosione floreale che l’ex residenza lariana suscita nell’immaginario comune.
Il leitmotive della fioritura, cardine del movimento Liberty che ha nel fiore il suo motivo stilistico per eccellenza, è ripreso anche dalla mostra Fiori Narrati aperta solo pochi giorni prima del lockdown forzato, e riproposta per tutta l’estate con la prenotazione obbligatoria. Ad arricchire l’apparato permenente, sono le litografie di Alphonse Mucha – che porta nel giovane “museo parlante” della villa la sua Les Fleurs realizzata per Home Décor nel 1894 – provenienti dalla collezione di Fondazione Arte Nova, insieme a quelle di Elisabeth Sonrel e Paul Berthon, eleganti interpreti dello stile, oltre ad un leggio in radica di noce sempre della Fondazione. Materiale che impreziosisce un allestimento testimone dell’opera terrena del Cavalier Davide Bernasconi, fondatore dell’azienda serica.
Si tratta infatti di materiale che deriva in parte dalle donazioni dei cittadini che hanno avuto contatto o lavorato direttamente nelle rinomate Tessiture Bernasconi, attive fino al 1971. Al 1906 la villa era quindi adibita a stabilimento tessile, poi a causa del continuo ingrandimento dell’azienda l’industria venne spostata in un’area più capiente in centro paese, e l’edificio produttivo venne trasformato nella residenza del Cavaliere, su progetto dell’architetto Alfredo Campanini.
Il tour nella villa non si ferma quindi all’elegante sala del pianoforte, che ne richiama la sua antica funzione e dove è visibile parte della mostra, in dialogo con un arredo estremamente fine, tra grammofoni e altri accessori in voga ad inizio secolo.
Ma prosegue, nell’adiacente salottino in legno di mogano, con altre illustrazioni litografiche della Sonrel. Quindi, salendo le scale, immancabilmente in ferro battuto dell’artigiano specializzato Alessandro Mazzucotelli, eccellente interprete dei criteri stilistici del movimento, si accede al primo piano con la vista panoramica sul giardino. Con il visitatore che viene invitato ad immaginare come poteva apparire l’interno della residenza (prima di passare ad altri proprietari, fino al Comune di Cernobbio nel 1989), dal momento che dell’arredo originario non rimane praticamente nulla.
Attorniati dalla costante presenza di foglie e fiori, ci si può così immergere in un’effusione immaginaria di profumi, sensazione mantenuta anche all’esterno grazie al giardino che incornicia la splendida villa. Volendo vivere un’esperienza completa, e non farsi mancare niente, tramite un’applicazione per smartphone dedicata si può entrare ancora più dentro al mondo dipinto dalle storie che popolano una villa davvero unica nel suo genere, dove l’associazione Italia Liberty ha anche cullato per un periodo il sogno di aprirvi il primo museo italiano celebrativo dell’Art Nouveau.
Info
venerdì, sabato, domenica, lunedì e festivi 10-18
5€
gratis under 14, over 75, cernobbiesi
convenzioni ed esenzioni
Biglietto unico, prenotazione obbligatoria qui.