Un passaggio obbligato, per chi ama senza mezze emozioni la lettura disegnata, in questo momento lo pretende senz’altro la mostra AMAZING! 80 anni (e più) di supereroi Marvel al Museo del Fumetto di Milano. Aperta sabato 12 settembre, l’iniziativa è concepita come un’immersione fantastica tra gli 8 capitoli (quante le sue decadi di vita, e quindi le sezioni del coloratissimo percorso di visita) di una realtà oggi affermata e dal sapore leggendario.
Un cammino nato nel 1939 dall’editore statunitense Martin Goodman, che dopo aver già raggiunto importanti soddisfazioni, sfruttando ambiti letterari ben più sicuri all’epoca a livello di reazione pubblica (il romanzo su tutti), tenta una sfida che, oltre 80 anni dopo, può dirsi vinta. Tavole originali e albi autentici, molti dei quali provenienti dalla Fondazione Franco Fossati, fanno luce su un fenomeno che non ha ancora esaurito la spinta propulsiva del suo periodo di maggior fasto. Da Joe Simon e Jack Kirby, prima coppia di talento sfornata dal nuovo corso della casa editrice di Goodman, nel “41 nasce quello che è per molti il primo capolavoro dell’allora giovane progetto, Captain America, anche se già all’esordio si era intravisto il potenziale “mostruoso” dell’idea, con le prime volte di personaggi come Human Touch, Namor o The Angel, presenti nel primo numero assoluto del “39.

Ma quello è solo l’inizio di un saliscendi di reazioni di tenore vario e spesso anche inattese, da parte dei cultori della “nona arte”, che con le successive pubblicazioni sembra promettere sempre meglio. Gli anni della guerra minano però le certezze fin lì acquisite dalla squadra, che negli anni “50 cerca il riassestamento, facendo anche i conti con i primi ripetuti flop, e ritrovando equilibrio e successo all’alba degli anni “60 con una coppia per metà rinnovata di autori “al traino” del nuovo roboante successo: Jack Kirby e la new entry Stan Lee (tra cui s’inserisce talvolta Steve Ditko), firmano un capolavoro dietro l’altro nell’arco ristretto di due anni. Nascono così supereroi destinati a divenire simboli della Marvel, vedi Thor, Hulk, Spiderman, I Fantastici 4, e nel “63 arriva anche la “certifica” di Iron Man. Pietre miliari in serie destinate a durare e a non stancare mai intere generazioni di persone, non solo ragazzi.
Negli anni “70 il profilo della casa editrice rimane notevole, complici i nuovi rinforzi del calibro di John Byrne che mantengono di qualità l’immagine guadagnata nel decennio precedente, proponendo ad un pubblico affezionato e quindi ormai esigente, nuove proposte vincenti come X-Men. La timeline della mostra mette bene in evidenza tutti i passaggi cruciali dell’attività editoriale, con tanto di foto esplicative dei protagonisti. Un successo planetario così conclamato è naturalmente difficile da mantenere, e lo si vede nei due decenni che seguono. La frontiera dell’Universo Ultimate, inaugurata negli anni Duemila, è la mossa che s’inventa la Marvel per restare al passo col cambiamento dei tempi, dove Spiderman torna liceale per sembrare più attuale. Un’altra mossa riuscita, che fa tornare il marchio in cima alle vendite.

Ma la sola storia sarebbe riduttiva per quello che è stata ed è la Marvel. L’esposizione è infatti un somministrato di chicche preziose per palati davvero appassionati: prova ne sono i ritratti di Stan Lee sorridente con i suoi rinomati baffoni, e degli altri grandi nomi della casa editrice americana, in formato fumetto, provenienti da collezioni private. C’è poi tutto un angolo dedicato ai giochi da tavolo e non, a tema Marvel, ma anche supereroi in formato gigante, e i poster. Quelli Third Eye, con i loro colori fluorescenti sono tra i gadget più psichedelici mai creati.
Ma qui l’universo Marvel è scandagliato in ogni suo angolo e dimensione, anche quelle che non hanno reso oggettivamente come nelle aspettative, ma rimangono pur sempre storia della Marvel. L’itinerario racconta allora, ad esempio, il complicato inserimento della realtà nel mondo cinematografico, dall’annuncio di Spiderman in uscita a metà anni “80 dalla casa del cinema Cannon, con tanto di foto e video promozionale, al lancio effettivo nel 2002, quasi un ventennio più tardi. Fino all’incredibile flop di Captain America, che va sul mercato nel 1990 ma con esiti di afflusso talmente risibili da non essere neanche distribuito nei cinema statunitensi. E poi c’è il capitolo più recente del filone cinematografico e completamente indipendente, la Cinematic Universe. Insomma, c’è tutto un mondo da scoprire, scavando nelle zone meno battute dai media e dalle pubblicazioni, che per chi mastica il fumetto, vale la pena perderci qualche ora.
Info
BIGLIETTO: intero 5 euro, ridotto 3 euro; convenzionato 4 euro.
ORARIO: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00; lunedì chiuso.
Da martedì 2 giugno gli ingressi a WOW Spazio Fumetto vengono contingentati.
Per questo è stato attivato un servizio di prenotazione, raggiungibile tramite mail scrivendo all’indirizzo prenotazioniwow@gmail.com o (durante gli orari di apertura del museo) telefonando al numero 02 49524744/45.
Si consiglia di prenotare – specificando ora e giorno desiderato – entro tre ore dall’orario desiderato per le visite infrasettimanali, ed entro le 17:00 di venerdì per le visite nel weekend. La prenotazione non è obbligatoria ma senza, in caso di raggiungimento del numero massimo di visitatori, non sarà garantito l’ingresso.