Arte e natura dialogano in dialetto sul Sentiero dei Proverbi

Immaginate di poter godere del benessere psicofisico di un ambiente collinare che sembra uscito da un libro delle fiabe e dalle proprietà rigeneranti, arricchito da sentieri boschivi curati per il trekking, che durante la stagione autunnale si offre come scenario ottimale per la raccolta delle castagne. Sono solo due delle opzioni per il tempo libero che si possono sfruttare in questa indescrivibile realtà dalla fortissima identità a Lissolo, frazione de La Valletta Brianza. In questo contesto naturalistico che già di per sé ispira sensazioni di pura evasione e libertà, specie nella stagione delle escursioni per tutta la famiglia, dal 2015 un falegname particolarmente attento al destino delle piante di quest’area dal valore paesaggistico inequivocabile, Giuseppe Palamini, ha deciso, in comune accordo con l’associazione culturale locale Pelagus, di valorizzare con ancora maggior impegno questo limpido polmone verde di vita nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, imprimendogli una connotazione ancora più riconoscibile, affinché potesse essere ricordato nell’immaginario comune come un piacevole riferimento per lo svago della mente: un Sentiero dei Proverbi, dove imprimere nel legno recuperato da castagni deceduti, tradizioni locali ancorate a vecchi modi di dire briantei che, vi accorgerete praticandolo, fanno anche un po’ sorridere.

Nasce così un anello di poesia, lungo due chilometri snodati nei dolci boschi, dalle fronde pennellate e punteggiato da una sessantina di “stazioni” in legno, infiocchettate da queste piccole perle di saggezza tradotte in doppia lingua (in dialetto locale e in italiano) e dalle briose e divertenti illustrazioni di Filippo Brunello. Ad ogni “stazione” non scordatevi di segnarvi quella parola a parte che troverete incisa a fuoco su ogni pannello, perchè mettendo assieme tutte quelle rinvenute al termine del percorso, vi darà modo di svelarvi la poesia Squarci di Paolo Menon. Le parole sono riportate anche in alfabeto “Braille”, per permettere anche ai non vedenti di vivere quest’esperienza così densa di localismo. Ed è grazie all’entusiasmo di un’associazione trainata soprattutto da abitanti del luogo, desiderosi di rendere questo angolo bucolico molto di più che un’attrazione turistica e un’oasi di svago per i sensi – fino a pochi anni fa conosciuto principalmente nel mondo del sellino per il passaggio del Giro di Lombardia e occasionalmente del Giro d’Italia sull’impegnativa salita che collega la serafica frazione lissolese al Convento delle Monache Romite di Bernaga Inferiore – che in seno a questo percorso sono nati dei momenti irrinunciabili a sfizioso contorno, sostenuti da questa coesa comunità collinare, per vivere il fascino silenzioso di un luogo che trasuda emozioni impareggiabili.

Fiaccolate, castagnate ed eventi annuali indelebili come la magica Notte dei Lumini, proposti dal Pian dei Pini, un’area panoramica predisposta per vivere questi appuntamenti di socialità del territorio, che favorisce una vista di tutto rispetto e a perdita d’occhio sui Colli Briantei, le Prealpi e i laghi, con un’ottica privilegiata sulle Piramidi di Montevecchia, ormai fanno parte di un patrimonio di tradizioni locali che sembrano fortificarsi con il passare del tempo, e di cui si prende cura l’associazione Sentiero dei Proverbi di Lissolo, andando oltre quindi l’impegno ordinario per la pulizia dei sentieri. La mente creatrice di tutto questo, Giuseppe Palamini, nel tempo ha pensato ad integrare il ricco patrimonio folklorico creato, con una variante alta di un chilometro del primo percorso (ispirata all’Enciclica Laudato Sii di Papa Francesco, che mostra precisi riferimenti al Cantico delle Creature di San Francesco, quindi ispirata ai temi ambientali), che gira intorno al convento dall’aria romanzesca di Bernaga, e che altro non ha fatto se non aumentare la curiosità forestiera e l’attrattiva già unica del posto.

L’ingresso del convento delle monache romite a Bernaga Inferiore
La “panchina” di Giuseppe Palamini all’Ustona

Nel 2018 ha preso così vita un nuovo gruppo di proverbi che animano un’altra appendice del sentiero principale, e grazie ad una segheria di Carate Brianza ben disposta a sostenerne il progetto, sono spuntati anche animali e panchine per la sosta, e più recentemente un’opera d’arte di gusto estetico e simpatia che certifica l’estro manuale di Palamini. L’opera d’arte in legno di cedro sarebbe una panchina rivisitata, in località L’ustana, che suona un po’ come un modo di far uscire in tutto il suo splendore l’anima silvestre e naturale che abita questo luogo fatato. Infatti su un lato spiccano tre animali abitanti di questi scenari, dal gufo alla volpe allo scoiattolo. Sull’altro lato fanno da contraltare tre personaggi buffi: Naslù, protagonista di un fumetto ambientato in questi versanti collinari, è un ragazzo che vuole vivere una vita semplice nella natura; Gundu è un irriducibile ed astuto; Babu è invece un personaggio della mitologia popolare. La spinta entusiastica verso le continue novità di questo progetto costruito attorno al percorso ad anello, di recente ha portato sul Pian dei Pini, il ritrovo degli eventi dell’associazione Sentiero dei Proverbi di Lissolo, a realizzare sempre con il conforto del maestro del legno Palamini, una costruzione mastodontica a dir poco impegnativa: un osservatorio astronomico per guardare le stelle… da un luogo stellare.

Il punto di partenza del sentiero, in via Lissolo a La Valletta Brianza, in prossimità del ristorante Tetto Brianzolo
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