Villa Greppi, l’inesauribile polo culturale brianteo dall’aria rustica

Un piccolo patrimonio di architetture e di natura ben assortita, adagiato su un rilassante declivio della bassa Brianza lecchese, svela una delle principali fonti attrattive del comune di Monticello sin da inizio ‘800. È Villa Greppi, un fastoso esemplare di villa di delizia che questo territorio centrale della Lombardia ha visto proliferare nell’età moderna, con decine di modelli che furono lucidi testimoni di svaghi e passatempi di casate anche altisonanti, di cui molti ancora conservati in ottimo stato. E Villa Greppi si può dire non fare eccezione. Ma la famiglia, attraverso alcuni esponenti benestanti, ha saputo anche tramandare un’immagine culturale di un certo livello, e questa sì, è un’anomalia.

Il patrimonio della villa di delizia neoclassica
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Qui ci sono quindi più ragioni per lasciarsi suggestionare, anche se il nucleo di edifici fatti innalzare da Giacomo Greppi rappresenta ad impatto il primo forte motivo di interesse. L’agglomerato di stabili include il corpo padronale principale, dall’aria inequivocabilmente neoclassica che rapisce subito l’attenzione per l’aspetto influenzato dallo scorrere del tempo che non ha risparmiato superfici e bugnati, e per l’ampia volumetria, dall’alto dei suoi tre piani, un tempo adibiti a locali di servizio, il primo livello, a residenza e sale di rappresentanza il secondo, per arrivare agli ambienti destinati alla servitù all’ultimo piano. Lo stile complessivo della composta residenza sembra rivelare la paternità del progetto, opportunamente associata ad un seguace piermariniano. Una residenza per la villeggiatura con una spiccata vocazione rurale, perché l’area che la cingeva sfolgorava di coltivazioni di grano. Ecco spiegato perché verso nord-est si sviluppa un assortimento di edificati con funzioni agricole: il granaio, segnato alle estremità alte dalle effige di alcuni degli esponenti dei Greppi che si sono susseguiti, le annesse scuderie, e la casa del fattore.

Non meno scenografico si presenta il parco collinare che la corona, lo scenario ideale per una passeggiata diversiva durante la bella stagione. Sul fronte sud del complesso, verso Casatenovo, si staglia con il suo classico rigore geometrico un giardino all’italiana orlato da siepi di bosso, sottolineato da un sistema di scale e terrazzamenti e ammirabile in tutto il suo splendore durante la bella stagione direttamente dalla suggestiva balconata meridionale che lo sovrasta. Tutto il resto dell’apparato vegetale è decisamente all’inglese, e si fa notare anche per la grande varietà di essenze disseminate, oltre 70: alcune attestate tra i più antichi esemplari arborei in Italia, come un monumentale Cedro del Libano, altre per la loro disposizione prettamente ornamentale, sul versante ovest, il carpineto e un grazioso filare di tigli, ad ingentilire l’aspetto della rigorosa architettura del corpo principale.

Il Fondo Greppi
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E fino a inizio Novecento qui non è solo un tramandarsi di nobiltà, ma grazie soprattutto ad Alessandro, l’esponente più acculturato della casata, vissuto nella prima metà dell’Ottocento, e alla sua prolifica vena da disegnatore e diarista, oggi si può toccare con mano un fondo dotato della bellezza di 2.237 disegni e schizzi in fogli sciolti, 126 album, taccuini e diari illustrati, 6.000 disegni contenuti nei diari. Un patrimonio che annovera storie illustrate a china, in carboncino, ad acquarello e a matita. Vicende di famiglia disegnate e raccontate nei diari, ambientate a Milano, nella Brianza ma anche in terre lontane, in Oriente, dove i Verri hanno viaggiato, e che ci è stato possibile ereditare anche grazie ad un importante lavoro di catalogazione che ha permesso di mantenere forte l’identità storica del luogo. Un patrimonio conservato oggi nell’Archivio Storico del Consorzio Brianteo Villa Greppi, l’ente pubblico – che vanta le due province di Lecco e Monza Brianza come membri consorziati che hanno sposato con convinzione l’offerta culturale del polo, oltre a numerose municipalità del territorio, e altri enti in regime di “sola” convenzione – che si occupa di gestire queste fulgide tracce di ricchezza culturale arrivate a noi, che ci permettono fra le altre cose di scoprire come Alessandro Greppi, oltre al Porta e al Manzoni, fosse fra i pochi umoristi a Milano a quell’epoca. Almeno così traspare nella lettura che ci offre Guido Lopez nel libro La Brianza vista da Alessandro Greppi edito dal Consorzio.

La filiera culturale
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Il Consorzio che porta avanti l’eredità Greppi si fa apprezzare per la varietà delle attività culturali, educative e formative promosse anche in stretta sinergia con le scuole del territorio. Ed elemento fondamentale, sfruttando gli spazi della villa e della sua memoria: quelli del granaio spesso utilizzati per convegni e presentazioni, i suoi sotterranei, ma anche il cortile della zona rustica, e il parco, che in estate si trasforma nella cornice naturalistica ottimale per gustare le pellicole d’autore della rassegna cinematografica Rapsodia d’Agosto. Altra proposta di una filiera culturale senza riserve, sono le Residenze d’Artista, che per due mesi danno l’opportunità ad un artista selezionato tramite bando di esprimere il proprio linguaggio creatovo in alcune sale della magione “prestate” all’arte contemporanea, in opere che vanno poi ad arricchire una collezione ad hoc dedicata a quest’esperienza. E non meno istruttivi si presentano i Percorsi nella Memoria, viaggi nel tempo con esperti della materia nelle pieghe della deportazione in occasione della Giornata della Memoria, molto spesso animati da altri viaggi, in questo caso autentici, nelle terre delle tragedie che furono le deportazioni e gli stermini nei lager. È pensato invece come ideale raccordo tra inverno e primavera, il palinsesto tradizionale de Le Stagioni di Villa Greppi, che ospita appuntamenti di vario genere (seminari di danza e musica, concerti da camera, visite visionarie e tanto altro) in ambienti suggestivi del sito, per non lasciare solo il pubblico affezionato di Villa Greppi in questo periodo di transizione dell’anno. E attorno ad una villa che può contare su tanti spunti culturali, tra storia e arte, non manca il contributo musicale del Corpo Musicale Villa Greppi, che anima con le note alcuni dei numerosi eventi sempre in programma, e che ha sede a Villa Mariani a Casatenovo, un’altra oasi per eventi raffinati e della bellezza naturalistica che organizza occasioni di arricchimento culturale a profusione.

Tutta l’offerta di Villa Greppi su http://www.villagreppi.it.

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