Al limite della realtà, al Museo delle Illusioni

Avete mai provato a mettere a dura prova i vostri sensi? Se pensate siano infallibili, il nuovissimo Museo delle Illusioni di Milano probabilmente vi farà ricredere. I suoi due piani di “test per la mente” ricavati da un edificio insospettabile di via Settembrini, pullulano di superfici specchianti che faranno vacillare le vostre convinzioni sulla resistenza della sfera percettiva di fronte agli stimoli esterni. Se proprio avete bisogno di un consiglio, non pensate di sfruttarlo come un momento di relax canonico, perché a differenza di un museo tradizionale, difficilmente questo tipo di esperienza, come si può immaginare, funge da antistress.

Sale infinite che proiettano nelle pareti interamente specchiate la nostra immagine enne volte, pozzi dell’infinito che con l’aiuto di serie di luci a led ci danno l’impressione di poter realmente cadere nel vuoto, vortex tunnel che scompaginano l’idea ordinaria di equilibrio portandolo all’estremo limite; e ancora, giochi prospettici che giocano con il labile confine tra concavo e convesso che il cervello umano tende facilmente a confondere.

C’è davvero ogni tipo di impulso per mettersi alla prova con i limiti delle nostre facoltà sensoriali, comprese stanze immersive che ci proiettano in dimensioni impensabili, con piani orizzontali che divengono “magicamente” verticali, mentre un altro locale ci fa riflettere sulle proprietà fisiche dei colori primari di riuscire a generare luce bianca. Per non parlare degli “esercizi geometrici”, alcuni molto conosciuti, altri che suonano come stuzzicanti novità, che ci fanno dubitare per esempio della capacità della nostra mente di stabilire le corrette dimensioni di una figura. E cosa dire allora di un prisma magico riflettente su cui sono proiettate immagini che variano al variare della nostra distanza?

“Trucco, mistero o realtà?”, ci si può lecitamente domandare per tutta la durata di una visita a forte tasso di intrattenimento, l’ideale per un diversivo della famiglia con bambini, che possono trovare nel nuovo museo di zona Centrale, il loro parco divertimenti alternativo domenicale. La loro “casa della magia”, dove ogni apparente arcano però ha la sua didascalia esplicativa in teorie accreditate, proprio come in un museo tradizionale. Un luogo quindi dove poter fondere il piacere per ciò che ha un’impronta decisamente ludica, con la concretezza della scienza, perché tutto in fondo ha una spiegazione.

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