Kim Sommerschield, un versante inesplorato nel panorama dell’acquarello

Incanalare nel corpo e nella mente la passione per i colori ad acqua è un meccanismo più semplice da innescare per chi ha le radici inglesi. E se a questo aggiungiamo le origini scandinave di Kim Sommerschield – oggi “adottato” da Monza – capiamo meglio come il potere di una pittura di sentimento e più fluida, abbia potuto sedimentarsi in lui, creando le condizioni per una vocazione che oggi ha ben poco del “già visualizzato”.

L’etichetta di “originale” del resto Kim la rinnova ogni giorno, provando e riprovando – nel suo atelier monzese – ad immortalare alla maniera degli acquarellisti, gli scenari paesaggistici che incontra durante le sue abituali ascensioni sulle montagne delle valli sondriesi, dove ama trascorrere i suoi soggiorni, lasciandosi cullare dalla tranquillità del luogo; oppure filtrando la piattezza del territorio danese – dove ciclicamente in estate tiene corsi di acquarello – con lenti nuove che fanno affiorare dalla carta profili montuosi improbabili per la geomorfologia del paese: ottimi pretesti, comunque, per mantenersi su una scia pittorica che a volte sembra proprio aver già detto tutto o quasi. Sembra, appunto. Perché le affinità tra Kim e le “regole” tradizionali di questa tecnica di stesura immediata e invadente si può dire finiscano qui.

“Premetto che non mi trovo particolarmente a mio agio con le convenzioni dell’approccio più diffuso all’acquarello. Intanto mi piace pensare alla mia pittura come a un’evocazione costante, più che ad una vera attività di descrizione del reale. Per questo quando dipingo ammetto la possibilità di lasciare qua e là sbavature e imperfezioni che esprimono poi anche il senso più profondo ed intimo della tecnica dell’acquarello, ma non sono interessato alla riproduzione fedele delle cose. La sperimentazione contempla la possibilità di ricreare lo stesso paesaggio in serie che tengono conto delle diverse fasi del giorno, come questo gruppo di 12 disegni, e questo non è mai un mero esercizio stilistico. E ancora, non disdegno il ricorso al collage e ad una resa materica che contrasta il piano unico della sua tecnica principale”.

“Quando dipingo ammetto la possibilità di lasciare qua e là sbavature e imperfezioni che esprimono poi anche il senso più profondo ed intimo della tecnica dell’acquarello”.

Kim Sommerschield nel suo atelier monzese in compagnia dei suoi ritratti d’autore

E l’innovazione di Kim nell’applicazione all’acquarello è di quelle a tutto campo, e anche sulla scelta dei soggetti ha trovato modo e quell’autorevolezza non scontata di dire la sua. “Il ritratto per me è un’altra forma ugualmente valida di esprimere le potenzialità dell’acquarello. Anche qui non c’è presunzione di riprodurre fedelmente altri soggetti, e l’ispirazione è molteplice, andando da personaggi che vedo più spesso nel quotidiano ad altri più famosi. Penso a questo Lou Reed che mi era stato commissionato, e che io ho voluto reinterpretare appoggiandomi alla nota formula Pop di Warhol, e devo dire che alla fine mi è riuscito anche piuttosto bene”.

Supporti e formati più disparati tappezzano le pareti del suo atelier, dove Kim custodisce anche gli schizzi e le prove dei suoi lavori definitivi, i primi a volte messi insieme ai secondi, a voler sottolineare il cammino verso il punto d’arrivo creativo. Sul palcoscenico dei pigmenti ad acqua Kim – che è riconosciuto per il suo estro particolare con premi di settore, tra gli altri anche dal Comune di Monza, oltre che come docente alla Scuola Paolo Borsa di Monza – rivendica una certa sofferenza nella continuità di attività dei corsi che il “blocco pandemico” ormai impone da un certo periodo. “Per me la pittura è certamente tecnica e bellezza del dipingere, ma anche dello stare insieme, e il vedersi in questa “strana” modalità virtuale stona con il mio modo di vedere e pensare l’arte”. Sperando in tempi migliori, Kim continua a dilettarsi e a dilettare con la sua arte alternativa ricolma di trasparenze, un punto di riferimento valido per chi pensava di aver già scoperto tutto lo scibile su questo mondo a parte.

*Per scoprire le bellezze diafane di Kim, visitare il sito http://www.sommerschield.it o direttamente l’atelier in Via Sirtori 1, Monza.

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