Sondar, a Cesano Maderno il re dei panettoni artistici

Purtroppo sempre più spesso l’arte contemporanea non riesce ad andare di pari passo all’idea urbana di certe amministrazioni comunali, molto attente a mettere davanti al piacere pubblico le restrizioni imposte dalla Legge. È un po’ quello che è successo a Cesano Maderno, dove Sondar, street artist locale abile a muoversi nell’oscurità quasi totale, da qualche anno ha messo in atto una vera rivoluzione artistica tanto silenziosa quanto prolifica, sfidando l’incertezza della reazione del pubblico di fronte a una proposta senza riferimenti né precedenti altisonanti, se si eccettuano i freschi pinguini di PAO.

Ecco che allora, armato di buona volontà, autonomia e sufficiente resistenza al freddo nell’organizzazione dei suoi raid notturni, ha ridato quella gioia cromatica all’arredo di piazze, strade e quartieri della città dominati dal grigiore che convenzionalmente viene accostato alle realtà di una certa dimensione come quella cesanese. Nel caso specifico la trovata ha investito i panettoni stradali, dipinti e vivacizzati con l’aggiunta di bocca e occhi a creare espressioni buffe e stilose che quantomeno non lasciano indifferenti chi li incrocia sulla propria strada, per una firma d’autore introvabile. Tanto che forse pure Enzo Mari che questi dissuasori li ha inventati, avrebbe gradito l’idea artistica libera nata dall’estro dell’artista segreto. E infatti chi vive ordinariamente questa fascia di territorio della media Brianza avrà certamente fatto l’abitudine ad incontri visivi che risvegliano in un certo senso il piacere di abitare in questo contesto dell’ex periferia milanese, e a vedere con occhi diversi perfino aree cimiteriali, parcheggi di scali ferroviari, dove più facilmente di solito si annidano il degrado e l’inciviltà. Per arrivare al centro storico, dove regna senz’altro una maggiore cura del pubblico, e dove Sondar ha potuto giocare sul contrasto antico-nuovo favorito dalle magnificenti architetture secentesche di Palazzo Arese Borromeo e di Palazzo Arese Jacini.

Purtroppo la leggerezza con cui l’artista misterioso ha segnato il territorio – da Cesano a Seveso e ai paesi del circondario, per arrivare con più di una punta di orgoglio a due passi dalla Scala di Milano (provate voi stessi a ritrovarne le tracce) – è sembrata ad un certo punto scontrarsi con le prescrizioni di norme che impongono una precisa colorazione a questi accessori urbani, che oltretutto recano un innegabile valore più funzionale che non estetico. E la questione è arrivata puntualmente in consiglio comunale a Cesano quando ormai già decine, se non centinaia di panettoni avevano preso nuova vita grazie all’irriducibile genio di Sondar. E di fronte ad una smobilitazione di massa dei panettoni avviata a inizio 2021 – ma che come chiunque può constatare di persona, lì si è fermata – come un artista di strada che non si perde d’animo ma crede nella forza delle sue idee dirompenti, ha usato il colore per ribadire la capacità dell’arte di cambiare i connotati di abitati o zone, concentrandosi su un luogo altamente simbolico per la comunità cesanese, e non solo per il rigiro sociale portato dal mercato cittadino, come Piazza Giacinto Facchetti.

Nuovi esperimenti che hanno incuriosito e attratto passanti occasionali e non, trovatisi dall’oggi al domani a tu per tu con novità cromatiche sgargianti che, per dirne una, aggiungono un qualcosa di accattivante alla neutralità di ordinari lampioni pubblici, o che in modo socialmente provocatorio ci pongono qualche dubbio (più che lecito) sui reali vantaggi della frontiera tecnologica e culturale veicolata dal colosso Amazon. Spunti con cui Sondar cerca in modo quasi confidenziale di parlare alla sua platea fittizia, di sollecitare interrogativi alle coscienze ormai prede di meccanismi psicologici velocissimi imposti dal nostro tempo, che non ci concede pause di riflessione, e che risultano invece fondamentali per la crescita e il progresso sociale autentico e non solo virtuale.

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